A Ercolano, un turista ruba alcuni sassi dagli scavi, individuato dai Carabinieri del Comando locale e denunciato. Secondo quanto riportato su Fanpage.it, i militari si erano recati presso gli scavi archeologici dopo aver ricevuto una segnalazione da parte della vigilanza. L’uomo, un 55enne canadese, é stato fermato all’ingresso del sito in quanto é stato trovato con dei sassi che stava provando a nascondere nel suo zaino.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, il 55enne canadese durante la visita al Parco Archeologico aveva raccolto alcuni sassi mentre passeggiava tra le antiche strada e sentieri dell’Ercolano greco-romana. Dopo averli presi li ha nascosti in una bustina che poi ha riposto nello zaino. Ma il gesto non è sfuggito al personale di vigilanza interno al parco. Ai varchi d’uscita, il 55enne canadese è stato fermato per dei controlli, durante i quali era emersa la bustina con i sassi.
Dagli accertamenti subito svolti sul materiale prelevato dall’incauto turista nordamericano, è emerso che si trattava di sassi comuni, ovvero senza alcun valore storico-culturale. Ma questo non è bastato ad evitargli problemi con la giustizia italiana. L’uomo è stato denunciato dai carabinieri per tentato furto di beni culturali, avendo cercato di portare via dal parco oggetti che, seppur senza valore, non gli appartenevano. Il turista ora rischia una multa salata e diversi mesi di carcere, secondo l’articolo 518-bis del codice penale che disciplina proprio i furti di beni culturali.
Art. 518-bis. – (Furto di beni culturali). – Chiunque si impossessa di un bene culturale mobile altrui, sottraendolo a chi lo detiene, al fine di trarne profitto, per sé o per altri, è punito con la reclusione da tre a sei anni e con la multa da euro 927 a euro 1.500.
La pena è della reclusione da quattro a dieci anni e della multa da euro 927 a euro 2.000 se il reato è aggravato da una o più delle circostanze previste nel primo comma dell’articolo 625 o se il furto di beni culturali appartenenti allo Stato è commesso da chi abbia ottenuto la concessione di ricerca prevista dalla legge.
E’ del 13 marzo scorso la notizia di un docente di Arti Visive all’Accademia Santa Giulia di Brescia, Tiziano Ronchi, che avrebbe tentato di rubare reperti archeologici protetti dal Tempio di Taleju, in Nepal. Un testimone avrebbe rivelato alle autorità di aver visto il 27enne rimuovere una statua di metallo con un coltello. Secondo quanto riportato su Open, per gli avvocati però la versione risulta essere diversa. Ronchi avrebbe preso, osservato e raccolto da terra i reperti archeologici, per poi riporli dove si trovavano in origine. Mentre il dipartimento di archeologia del Nepal, citato dai media locali, sostiene che il docente sia entrato nella zona di Bhaktapur senza acquistare il biglietto di ingresso, obbligatorio per i turisti stranieri.
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