Un agente napoletano é in coma per aver inseguito un detenuto
Un agente napoletano é in coma per aver inseguito un detenuto, si lancia dal secondo piano
Un agente napoletano é in coma per aver inseguito un detenuto, si lancia dal secondo piano dell’ospedale di Milano. L’agente di polizia penitenziaria Carmine De Rosa, 28enne di origini napoletane, è caduto dal secondo piano di un ospedale di Milano per inseguire un detenuto palestinese evaso che è fuggito dalla stessa finestra. Purtroppo cade battendo la testa riportando ferite al cranio, ora é in gravissime condizioni.
Cosa é accaduto di preciso
Secondo quanto riportato su NapoliToday, un palestinese di 32 anni era in ospedale dalla serata di mercoledì, per alcune ferite riportate durante una lite avvenuta nel carcere di San Vittore, dove era finito ad agosto in seguito all’arresto per una rapina in strada. Poco dopo le 5 del mattino di giovedì ha deciso di fuggire, gettandosi dalla finestra della sua stanza, al secondo piano. L’agente di custodia si è quindi lanciato all’inseguimento, gettandosi dalla stessa finestra, ma è caduto battendo la testa. Secondo quanto riferisce la questura di Milano si sarebbe recato sulle proprie gambe al pronto soccorso dello stesso ospedale San Paolo, dove però ha avuto un malore. È stato trasportato al San Carlo per un trauma cranico e fratture alle vertebre cervicali. L’agente è stato poi portato d’urgenza in un altro ospedale, dove si trova ricoverato in gravissime condizioni.
Gli agenti di Polizia feriti a Napoli nel 2023
Continuano ad aumentare gli agenti che rimangono feriti nell’espletamento delle loro funzioni. Secondo quanto riportato dal sito Polizia Municipale “A Napoli nei primi 5 mesi del 2023 si contano già circa 40 agenti di Polizia Locale feriti nell’espletamento del loro servizio. Aggressioni quotidiane che spesso assumono contorni selvaggi con calci, pugni e persino morsi, oppure con armi tipo spranghe e coltelli. Abbiamo chiesto da tempo all’amministrazione formazione continua nell’autodifesa, nelle tecniche di arresto in flagranza di reato o di fronte a tentativi di aggressione. Dotazione di Taser e di spray al peperoncino, divise e tutto il necessario per garantire sicurezza ai cittadini e agli operatori. Ma finora non abbiamo ricevuto nulla”.
A lanciare un grido d’allarme è Roberta Stella, agente di Polizia Municipale a Napoli e sindacalista Csa: “Non vogliamo essere trasformati in un reparto della celere – spiega – non abbiamo quel tipo di professionalità. Ma il nostro ruolo è centrale nelle politiche integrate di sicurezza urbana, in sinergia e coordinamento con le Forze di Polizia ad ordinamento statale”.
“Servono più strumenti per la difesa”
Stella interviene a seguito della violenta aggressione da parte di un clochard ad un agente di Polizia Locale, avvenuta martedì mattina, in via Duomo. L’agente è stato colpito al volto con una spranga di sorpresa, mentre era impegnato in un’operazione sotto i porticati nei pressi della Cattedrale. L’agente ha poi reagito sparando diversi colpi in aria, mentre il senzatetto continuava a picchiarlo con la mazza. Uno dei proiettili ha colpito il clochard ad un ginocchio non in modo grave. Il Comune di Napoli ha espresso solidarietà all’agente ferito ed ha assicurato che sarà accelerato l’iter per dotare gli agenti di taser.
“Gli agenti di Polizia Locale a Napoli – spiega Roberta Stella – sono vittime di continue aggressioni. In questo decennio ci siamo dovuti confrontare con un contesto sociale radicalmente cambiato. Ai fenomeni gravissimi della criminalità, purtroppo ben presente e radicata da sempre, si sono aggiunte infinite forme di illegalità e insofferenza alle norme di convivenza. In questo, il disagio sociale è esponenzialmente cresciuto per l’illegalità collegata alla immigrazione non governata. Proprio da questo ambito giungono le aggressioni spesso più violente e il voler vivere nel mancato rispetto di ogni regola a partire da quelle d’igiene: prelievo e vendita di materiale preso dalla spazzatura, vendita di cibo senza alcuna norma sanitaria”.
Tra le altre proposte avanzata dal sindacato, “bisognerebbe impegnare le pattuglie in modo mobile e non fisso. Oggi abbiamo molte pattuglie appiedate, una situazione che le rende più suscettibili al rischio di aggressione. Andrebbero, inoltre, previste pattuglie sinergiche interforze. Non si può attendere l’intervento delle altre forze dell’ordine, nel corso di un’aggressione, perché la tempestività è fondamentale e anche i minuti possono fare la differenza”.
Il Comune investa sulla sicurezza
“Oggi – conclude Stella – la situazione a Napoli continua ad essere delicata. Dall’inizio dell’anno abbiamo decine di colleghi aggrediti, anche seriamente, da balordi in strada. I compiti aumentano ed il personale diminuisce. L’anno scorso si sono avuti più di cento infortuni dovuti ad aggressioni. Quasi uno su dieci, visto che ci sono in tutto circa 900 agenti per il controllo del territorio. Un numero alto di feriti. Invitiamo l’amministrazione ad investire di più sulla sicurezza, a tutela sia degli operatori che dei cittadini ed a prendere atto che servono 1.500 nuove assunzioni e condizioni di lavoro decorose a partire dalla fornitura di armadietti e spogliatoi”.