Trebbia: l’uomo si tuffa per salvare il figlio, muoiono entrambi
Tragedia al fiume di Trebbia, l’uomo si tuffa per salvare il figlio, non riescono a salvarsi
Tragedia al fiume di Trebbia, l’uomo si tuffa per salvare il figlio che non riemerge dall’acqua, ma entrambi non riescono a salvarsi. Dopo circa 1 ora il recupero dei corpi da parte dei sommozzatori. È accaduto precisamente a Donceto di Travo, in provincia di Piacenza, presso la spiaggia di Rondanera, poco distante da Perino. Le persone che hanno perso la vita sono dello Sri Lanka, il padre 59 anni ed il figlio 26.
Come si è consumata la tragedia
Il giovane stava cercando un po’ di refrigerio al fiume, così decide di tuffarsi. Ad un certo punto il padre si accorge che il figlio non riemerge e si tuffa per andarlo a salvare, ma il soccorso gli è fatale. Entrambi perdono la vita sotto la vista attonita dei bagnanti. Immediata la richiesta dei soccorsi che hanno impiegato circa 1 or per ritrovare i corpi.
Sul posto sono giunti i sanitari del 118 del pronto soccorso di Bobbio, l’ambulanza della Pubblica Assistenza di Travo, i vigili del fuoco del distaccamento di Bobbio, l’elisoccorso Drago del nucleo elicotteri di Bologna con a bordo i sommozzatori. Stando a quanto riporta il Corriere di Bologna, sulla spiaggetta è arrivato anche il luogotenente Roberto Guasco comandante della stazione di Rivergaro dei carabinieri.
Molti incidenti nelle acque di Trebbia
Stando alle statistiche, questa tragedia si aggiunge purtroppo ad una serie di altri eventi nefasti accaduti al fiume di Val di Trebbia. A partire dal 2013 fino ad oggi si registrano 18 vittime. tra cui anche i quattro amici morti la notte del 10 gennaio 2022. Un altro incidente era avvenuto di recente, con la morte di un 13enne di origini africane che lo scorso 8 giugno si era tuffato in acqua dal Ponte Palladini. (Fanpage)
I dati dell’Istituto Superiore della Sanità
Secondo una stima dell’Istituto Superiore della Sanità, dal 1969 al 1998 in Italia, sono morte per annegamento 24 496 persone di cui 20 068 maschi (81,9% ) e 4 428 femmine (18,1%). Pochi di questi decessi (circa il 10% negli ultimi anni) sono dovuti ad annegamenti conseguenti a incidenti occorsi a mezzi di trasporto per acqua. Attualmente, i tassi di mortalità più elevati appartengono alla classe di età superiore ai 70 anni, seguita da quella compresa tra 15 e 29 anni.