A Torre del Greco, ospedale Maresca, un uomo accoltellato e con polmone perforato, sfascia il Pronto Soccorso. Ancora una volta aggressioni violente si consumano nei locali dei Pronto Soccorso a danno del personale sanitario e non solo. Stavolta é successo all’ospedale Maresca di Torre del Greco. Secondo quanto riportato da un comunicato giunto in redazione alle 22:30 dal Presidente Guardie Particolari Giurate Dott. Giuseppe Alviti, nel pomeriggio di ieri, intorno alle 17:30, un uomo di 46 anni di Ercolano, viene accoltellato in strada. Giunge accompagnato dagli amici, al Pronto Soccorso con una ferita da arma da taglio e sanguinante.
Appena giunto all’interno dei locali, l’uomo da in escandescenza ed inizia a distruggere tutto quello che incontra, nonostante i fendenti alla schiena. Tutto questo accade mentre urlando dice di non voler essere visitato. All’improvviso va verso il triage e lo distrugge, colpisce al volto anche l’operatrice sanitaria di turno la quale é dovuta farsi medicare. Dopo ciò, non contento, si dirige verso la porta d’ingresso del Pronto Soccorso e comincia a dare calci e pugni urlando e seminando il panico tra personale sanitario e pazienti.
Sul posto era presente un carabiniere in borghese con problemi di salute. L’agente ha prontamente allertato i suoi colleghi, in pochi minuti sono giunti sul posto i carabinieri della Compagnia di Torre del Greco e gli agenti di polizia del locale commissariato che hanno cercato di placare lo stato d’animo dell’aggressore. Secondo quanto riportato su Il Mattino, l’uomo pare sia stato accoltellato durante una rissa e pare che la sua ira sia stata scatenata dall’assunzione di stupefacenti allucinogeni. «Per ore siamo stati tutti terrorizzati- ha detto un Oss- e non è la prima volta che accade. Siamo ogni giorno a rischio perché queste aggressioni sono all’ordine del giorno e non c’è alcuna sicurezza».
Per Giuseppe Alviti leader associazione nazionale guardie particolari giurate C’è una responsabilità evidente della committenza che non richiede misure di sicurezza adeguate. Tipo ? 1 sola guardia particolare giurata fa ridere i polli non solo non serve ma la sua pistola può essere facilmente depredata da più balordi e si rischia più di un morto.
Allertare le Direzioni sanitarie e la Soresa (Società Regionale per la Sanità S.p.A.) che nelle gare di appalto per la sicurezza privata mettano la richiesta di più guardie giurate debitamente formate e istruite pronte a fronteggiare ogni esigenza, altrimenti sono soldi pubblici buttati al vento.
Su Nurse24+it si legge quanto segue: la spirale crescente di violenza che flagella gli ospedali casertani continua a suscitare preoccupazione e indignazione, mentre la Regione Campania è sotto i riflettori per l’incapacità di affrontare efficacemente il problema. Le aggressioni ai professionisti della sanità, un fenomeno che non accenna a diminuire, stanno mettendo a dura prova il sistema sanitario locale.
Le città della provincia di Caserta si trovano tutte in una situazione simile, coinvolte in un trend preoccupante di episodi di violenza e aggressioni nei confronti del personale infermieristico e medico. La regione campana in particolare è segnalata per i suoi allarmanti tassi di incidenti critici.
Le aggressioni ai danni del personale sanitario sono una questione estremamente sentita dagli operatori in campo
, afferma Antonio Eliseo, segretario regionale del Nursind, intervenendo sulle pagine di Cronache di Napoli. È un problema che sembra essere stato ignorato dal punto di vista istituzionale, come se riguardasse esclusivamente i lavoratori. Questa mentalità deve cambiare. Nessuno dovrebbe accettare di essere aggredito sul luogo di lavoro
.
Le istituzioni regionali vengono messe sotto accusa per non aver adottato misure adeguate per contrastare l’aumento della violenza in ambito ospedaliero. Il ministero della Salute ha emanato linee guida che la Regione Campania sembra non aver mai preso in considerazione
, sottolinea Eliseo. Il NurSind ha sollevato questa problematica da anni, ma le risposte necessarie sono rimaste elusive
.
Uno dei fattori che sembra alimentare la violenza è l’elevata affluenza nei pronto soccorso, che spesso porta a lunghe attese e sovraffollamento. Questo crea un ambiente di tensione che può sfociare in episodi violenti. Le conseguenze di queste aggressioni non si limitano ai soli professionisti della sanità, ma si ripercuotono negativamente anche sulla qualità dei servizi offerti agli utenti. L’aggressione ai lavoratori influisce sulla qualità dell’assistenza fornita, creando un circolo vizioso
, spiega Eliseo. Le condizioni di lavoro precarie e l’organizzazione inefficiente possono intensificare le aggressioni e spingere i professionisti a cercare alternative nel settore privato, portando alla perdita di preziose competenze nel settore pubblico
.
Questa situazione richiede una risposta urgente da parte delle autorità regionali e dei politici locali. È fondamentale garantire una medicina territoriale efficace e rafforzare i servizi di emergenza-urgenza. Solo attraverso un impegno deciso e misure concrete si potrà invertire questa pericolosa tendenza e ripristinare un ambiente sicuro negli ospedali della provincia di Caserta.
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