Si è spento il giornalista Maurizio Costanzo. Aveva 84 anni
E’ morto il giornalista Maurizio Costanzo
Si è spento stamattina il giornalista Maurizio Costanzo. Una notizia che ha lasciato attonito non solo il mondo dell’informazione, dello spettacolo e le Istituzioni ma soprattutto i suoi telespettatori. La famiglia del celebre conduttore, dopo l’annuncio del decesso tramite un comunicato dell’ufficio stampa di Costanzo, si è chiusa nel più stretto silenzio. Ancora non sono state rese note le cause della morte, però nulla faceva presagire un evento così drammatico. In attesa di sapere quando si terranno le esequie, in queste ore sono numerose le foto e i ricordi postati sui social per omaggiarlo, tanto quanto i messaggi di cordoglio indirizzati ai familiari.
Sposato dal 1995 con la conduttrice Maria De Filippi con la quale adottò un bambino, in passato è stato anche coniugato con la giornalista Flaminia Morandi, da cui ha avuto i figli Camilla e Saverio. Inoltre, dal 1983 al 1986 è stato legato sentimentalmente all’attrice Simona Izzo e nel 1989 ha sposato Marta Flavi dalla quale ha divorziato nel 1995.
Carriera straordinaria
Presentatore, conduttore tv, giornalista e molto altro. Costanzo ha avuto carriera straordinaria che lo ha fatto diventare, fin da giovanissimo, un fuori classe della televisione italiana. Un professionista poliedrico, capace di entrare nelle case dei telespettatori con garbo ed eleganza. Nato a Roma il 28 agosto 1938, è stato autore di decine di trasmissioni radiofoniche, televisive nonché di commedie teatrali. Il suo nome è legato al programma Rai “Bontà loro”, oltre al “Maurizio Costanzo Show” e “Buona Domenica”.
Autore a tutto tondo
Costanzo era un autore a tutto tondo. Difatti, ha scritto vari libri, fra cui “Chi mi credo di essere” (2004), “E che sarà mai?” (2006), “La strategia della tartaruga” (2009), “Sipario! 50 anni di teatro”, “Vi racconto l’Isis” (2016) e l’ultimo “Smemorabilia. Catalogo sentimentale degli oggetti perduti” (2022).
Attentato di Via Fauro
Da ricordare altresì l’impegno di Costanzo nella lotta alle mafie. A tal proposito, nelle sue trasmissioni ne parlava ospitando personaggi di spicco come il magistrato Giovanni Falcone e l’imprenditore Libero Grassi. L’impegno profuso in questa battaglia, costò al presentatore molto caro. Infatti, Cosa Nostra, infastidita dalle interviste scomode del conduttore, ne ordinò l’uccisione. Il 14 maggio 1993 era pronta una Fiat Uno imbottita di 90 kg di tritolo che esplose in via Ruggero Fauro, vicino ai Parioli. L’attentato fallì in quanto ci fu un ritardo nello scoppio causato dal telecomando nel momento in cui Costanzo, insieme alla moglie Maria De Filippi, transitò con l’auto blindata in quella zona. Da quel momento tragico, il giornalista visse sempre sotto scorta, protetto prima da 5 uomini e poi da 2.