Si chiama BohVax il libro di satira che fa l’occhiolino al mondo NoVax
“BohVax”, è già online il libro della satira NoVax
Bohvax non è un libro NoVax ma una raccolta satirica “non allineata” che pone dubbi e domande su questo vaccino a differenza delle correnti di satira mainstream. In un periodo dove la libertà individuale ha subito degli scossoni che non si vedevano da decenni, il gruppo di vignettisti pilotati da Pietro Vanessi offre diversi spunti di riflessione. Sicuramente ci troviamo di fronte ad un’opera “coraggiosa” e non ruffiana. Ciò lo si può notare già dall’immagine della copertina, fin troppa esplicita, che rievoca creature degne di un girone dantesco. Non è certamente facile fare satira ai tempi della pandemia e, ancor meno, districarsi tra le migliaia di morti che ci hanno comunicato quotidianamente.
Eppure i tredici “cavalieri” che apparecchiano la tavola della irriverente narrazione, riescono brillantemente a fornirci una satira ficcante e non allineata che fa molto riflettere. Il team di Vanessi composto da:
Paolo Marengo, Beppe Mora, Mario Improta, Marco Scalia, Armando Lupini, Franco Stivali, Pubble, 8Max, Kriss, Starlet, Marco Fusi, Pierfrancesco Uva e Tullio Boi, riesce a strappare tanti sorrisi amari e riflessioni intelligenti.
Il green pass al centro della satira dell’allegra brigata
Non potevano ovviamente mancare le allusioni, neanche tanto velate, al famigerato green pass! Già dalla prima vignetta, pubblicata da Paolo Marengo, si legge quella situazione di imbarazzo, mista ad incertezza, che si percepisce quando si pensa ai limiti imposti da questo “particolare” sistema di controllo.
“Qui non è solo in ballo <<un capriccio>> o <<la paura della punturina di un ago>> come molti pensano minimizzando. Qui c’è in ballo una visione della società e del futuro piu ampia e, per molti versi spaventosa”
“Ridendo castigat mores
potrebbe essere la formula in cui si condensa lo spirito della satira. Essa, quando riesce nei suoi intenti, critica aspramente le storture del proprio tempo e lo fa ironizzando su di esse, talvolta anche spietatamente. La risata, invero, non è il fine ultimo, che deve invece essere ravvisato nella critica demistificante di quel che pure si presenta come sacro e massimamente degno di rispetto. Dunque la vera satira è quella che si rivolge precipuamente al potere, mettendo a nudo le contraddizioni e inducendo a ridere del potere stesso e delle sue determinazioni essenziali. Per questo motivo, una satira che si rivolgesse contro chi il potere lo subisce, sarebbe eo ipso fallimentare”. Questo estratto, estrapolato dalla prefazione al libro di Diego Fusaro, inquadra perfettamente lo spirito intrinseco dell’opera. E ora…buona lettura!