Cronaca

Sarno, un ragazzo in carrozzella portato in braccio in stazione, manca l’ascensore

A Sarno un ragazzo in carrozzella è stato portato in braccio in stazione perché manca un’ascensore

In provincia di Salerno, un ragazzo in carrozzella per accedere ai treni è stato portato in braccio perché manca l’ascensore. E’ accaduto alla stazione di Sarno dove oltre alla mancanza di infrastrutture adeguate sono presenti condizioni fatiscenti. Il ragazzo di nome Yuri secondo quanto riportato da fanpage.it doveva sottoporsi a controlli medici specialistici. Per accedere ai binari ha trovato una rampa di scale e i passanti li hanno dovuto prendere in braccio. La denuncia arriva dal deputato Francesco Emilio Borrelli. E’inaccettabile che nel 2023 un disabile trovi ancora barriere architettoniche per accedere a strutture e a mezzi pubblici.

L’episodio assurdo è stato pubblicato sulla pagina Facebook del deputato

Subito dopo che la foto del ragazzo e l’episodio che lo ha coinvolto sono stati pubblicati su Facebook dal deputato Borrelli, si sono scatenati tutti i commenti e le disapprovazioni a questa incomprensibile situazione. Questo il commento di un passante che ha assistito alla scena:  “Ciao Francesco, lui è Yuri. Ho assistito alla sue peripezie per arrivare ai binari della stazione ferroviaria di Sarno. Doveva spostarsi per sottoporsi a visite specialistiche. Insieme ad alcuni passanti abbiamo dovuto alzarlo per scendere e risalire le scale. E’ inaccettabile che le persone con difficoltà motoria non possano spostarsi per la mancanza di montacarichi o ascensori, non sono figli di un Dio minore!”

Come funziona il Bonus Barriere Architettoniche 2023?

Secondo quanto riportato su abilitychannel.tv in base a un emendamento alla Legge di Bilancio 2023, il Bonus Barriere Architettoniche dovrebbe essere prolungato per altre 3 anni, quindi fino al 2025. Attualmente la detrazione d’imposta del 75% si riferisce alle spese sostenute per gli interventi per il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche in edifici già esistenti.

La detrazione deve essere divisa in 5 quote annuali pari, appunto, al 75 per cento delle spese sostenute – in questo caso fino al 31 dicembre 2025 -, che devono essere documentate.

C’è però una novità: all’interno di un condominio, è necessaria una maggioranza che rappresenti un terzo del valore millesimale dell’edificio. Nella lista delle “spese” sono annoverate le misure di:

  • sostituzione di finiture (pavimenti, porte, infissi, terminali degli impianti);
  • rifacimento di impianti tecnologici (servizi igienici, impianti elettrici, citofoni, ascensori);
  • ristrutturazioni di scale;
  • sistemazione posti auto per realizzazione di parcheggi riservati alle persone con disabilità;
  • installazione di rampe, servoscala, piattaforme elevatrici e ascensori;
  • ristrutturazione viali d’accesso per ipovedenti.

Oltre a questo, esistono dei limiti di spesa da seguire (e da capire se saranno confermati anche dal 2023):

  • 50.000 euro per edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno;
  • 40.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio edifici composti da 2 a 8 unità immobiliari;
  • 30.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio edifici composti da più di 8 unità immobiliari.
Chi può e come fare domanda per il Bonus Barriere Architettoniche 2023?

beneficiari della detrazione del 75% del Bonus Barriere Architettoniche sono persone fisiche (anche esercenti arti e professioni), gli enti pubblici e privati, le società semplici, le associazioni tra professionisti e i soggetti che conseguono reddito d’impresa. Inoltre i lavori sono agevolabili se all’interno dell’edificio sono presenti individui con più di 65 anni d’età o persone con disabilità.

Trattandosi di una detrazione, non esiste un form da compilare, ma il Bonus Barriere Architettoniche può essere richiesto segnalandolo nella propria dichiarazione dei redditi, allegando la documentazione che attesti le spese sostenute. In alternativa, è possibile richiedere una cessione del credito o uno sconto in fattura da parte dei fornitori di beni o servizi.

 

 

Flora Febraro

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