S.Giorgio a Cremano: convegno sul bullismo “Usate l’arma della parola”
S.Giorgio a Cremano Napoli, convegno sul bullismo presso l’I.T.I. Medi “Usate l’arma della parola”
A San Giorgio a Cremano nel napoletano, presso l’I.T.I. Medi, si è tenuto un convegno sul bullismo ed il cyberbullismo. Il sostituto procuratore presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli Emilia Galante Sorrentino nel suo lungo ed importante discorso, ha lanciato un appello agli alunni: “Usate l’arma della parola“. Questo quanto si legge su Il Gazzettino Vesuviano. Il pm dopo la visione di un breve video in cui c’erano atti di bullismo, ha sottolineato l’importanza del terzo spettatore. La terza persona è quella che appoggia o il malintenzionato con un sorriso di approvazione o tende a difendere la vittima con la denuncia.
Bisogna denunciare
Usare l’arma della parola è fondamentale, la denuncia è l’unica arma valida per difendersi e per difendere gli altri. Le parole del procuratore: “Quest’ultima è l’unica arma che noi vorremmo che i ragazzi impugnassero: l’arma della parola. In queste circostanze o dinamiche di bullismo, è difficile ma importante parlarne! Magari con un compagno più forte o che ha subito esperienza analoga, con un professore più aperto, con il vostro allenatore di calcio, con lo psicologo dello sportello della scuola. Trovate qualcuno che vi capisca, anche se non è facile perché un adulto spesso non può comprendere situazioni di un’altra fascia generazionale. Qui subentrano le Istituzioni: c’è la Polizia di Stato, ci sono i carabinieri, c’è il Tribunale per i minorenni. “Non alzare muri ma gettare ponti”
Bisogna recarsi alla Polizia Postale
“Recatevi anche alla Polizia Postale o consultate il sito del Tribunale per i Minorenni o segnalate episodi attraverso l’app YouPol che vi assicura l’anonimato. Chi compie atti di bullismo utilizzando i social, non la passa liscia. Non basta premere il tasto ‘canc’ per eliminare foto di violenza o di altro genere perché le immagini restano nella memoria del vostro telefonino, e la Polizia Postale riuscirà a recuperarle”. “Il web è un luogo senza spazio e senza tempo ricco di informazioni ma anche di immagini delicate. E per questo, vi invito a utilizzare gli strumenti che la tecnologia vi offre in modo consapevole e coerente, avendo cura di comprendere la vostra attività e quelle che sono le reazioni da parte di chi quel social lo usa come voi”.
Viviamo in un’epoca di social, quali sono i rischi e i pericoli
Il procuratore, in un video su
descrive quali sono i rischi ed i pericoli che si incontrano sui social. “Sicuramente internet facilita la conoscenza, la comunicazione, lo studio, ma porta con sé tantissimi rischi. E’ un mondo molto pericoloso, dietro al quale si annidano situazioni di disagio, noi non vediamo l’interlocutore. Lo scambio di materiale pornografico attraverso i social é veramente molto pericoloso. Spesso vedo che i ragazzi usano i social in modo poco consapevole. Immaginano che quello che c’è dall’altra parte sia un loro amico, ma quella non è l’amicizia, non é la realtà. Mandare una fotografia è un viaggio di sola andata, noi pensiamo di cancellarla, ma in realtà le foto restano in circolazione nel circuito. Questo può creare disagio, può determinare reato, può lesionare la personalità, l’onore di un ragazzo che può arrivare addirittura a compiere gesti estremi, là dove vede pubblicate le sue foto, che pensava fossero riservate.”
Una 13enne viene aggredita con forbici dalle compagne
E’ proprio di qualche giorno fa il triste episodio accaduto a Mantova, dove una ragazzina di 13 anni, viene attirata in un’imboscata dalle compagne di classe. Giunta sul posto viene aggredita violentemente con calci, pugni e delle forbici con le quali la feriscono a sangue. Le due scappano ma vengono rintracciate subito dalla Polizia. La comunità è sotto shock, questi episodi non si erano mai verificati.
Gli episodi di aggressioni tra minorenni, in questi ultimi anni, hanno registrato picchi mai avuti. In Italia c’è stata un’escalation di casi di violenza soprattutto dopo la pandemia. I giovani fanno parte di quella fascia di popolazione più colpita dagli effetti dannosi del covid19. L’isolamento ha bloccato la loro normale crescita psicologica scatenando delle vere e proprie reazioni. Così si registra un aumento del malessere, che sfocia in abuso di sostanze, depressione e in alcuni casi in forme di violenza.