A Qualiano viene denunciato un imprenditore 74enne, che operava la sua attività senza autorizzazioni ambientali. Come da comunicato stampa giunto presso la nostra redazione questa mattina:
“I carabinieri della stazione di Qualiano, insieme a quelli del nucleo ispettorato del lavoro di Napoli e a personale dell’ufficio tecnico comunale, hanno denunciato un 74enne incensurato di Giugliano in Campania. Si tratta dell’amministratore di un’azienda specializzata in vendita, noleggio e manutenzione di macchine per la logistica industriale, giardinaggio e movimentazione merci. Secondo quanto documentato sul posto, l’attività era priva delle previste autorizzazioni ambientali per lo scarico di acque in fogna e della documentazione relativa alla formazione dei dipendenti per la sicurezza sui luoghi di lavoro. Rilevate anche alcune strutture costruite senza alcuna autorizzazione o titolo edilizio. Sequestrata un’area di circa 20mila metri quadri.”
“Il 74enne dovrà rispondere di abusivismo edilizio, smaltimento illecito di rifiuti, scarichi in fogna senza autorizzazione e mancata formazione dei dipendenti per la sicurezza sui luoghi di lavoro.”
La normativa detta regole precise sulla gestione e lo smaltimento dei rifiuti industriali e non. Ciò nonostante ogni anno ingenti quantità di rifiuti vengono illegalmente riversate nelle campagne o incendiate in roghi incontrollati. Questo comporta gravi conseguenze sull’inquinamento dell’aria, la contaminazione del suolo circostante e, più in generale, sulla salute della popolazione.
In alcuni casi la presenza di rifuti e sostanze tossiche è collegabile in maniera abbastanza diretta alla presenza di attività antropiche pericolose gestite – soprattutto nel passato – con scarsa o nessuna sensibilità ambientale, che hanno compromesso talora irreversibilmente lo stato delle matrici ambientali (suolo, sottosuolo, acque superficiali e sotterranee). Queste situazioni note vengono gestite nell’ambito dei programmi di bonifica dei siti contaminati. arpat.toscana.it
L’art. 256 del Testo Unico Ambientale, rubricato “Attività di gestione di rifiuti non autorizzata”, punisce la condotta di chi effettua un’attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed intermediazione di rifiuti in mancanza della prescritta autorizzazione, iscrizione o comunicazione.
Le sanzioni applicabili sono l’arresto da tre mesi a un anno o l’ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro, se si tratta di rifiuti non pericolosi; l’arresto da sei mesi a due anni e con l’ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro, se si tratta di rifiuti pericolosi.
Il primo comma dell’art. 124 del T.U.A. (Testo Unico sull’Ambiente), puntualizza che tutti gli scarichi devono essere preventivamente autorizzati. Sul sito Esiasrl.it sono indicate le sanzioni prevista sullo scarico di reflui industriali, quando non vengono rispettati i limiti previsti dalla legge. Vengono indicate anche le sanzioni in caso di assenza, sospensione o revoca dell’autorizzazione.
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