Pianura: migliaia di persone ai funerali di Francesco Pio Maimone

A Pianura ieri, migliaia di persone ai funerali del 18enne ucciso a Napoli, Francesco Pio Maimone

Ieri 25 marzo 2023, migliaia le persone presenti ai funerali di Francesco Pio Maimone, il 18enne ucciso per caso a Mergellina. Come si legge su TGCOM24, i presenti hanno dato l’ultimo saluto al giovane con un grande applauso presso la chiesa di San Lorenzo Martire a Pianura. Francesco Pio é stato ucciso con dei colpi di pistola a Mergellina la sera del 20 marzo. E’ capitato a caso sotto tiro di un 20enne, un affiliato del clan camorristico Cuccaro di Barra in provincia di Napoli. L’assassino infastidito di una macchia sulla scarpa a causa di un pestaggio, ha iniziato a sparare verso la folla senza una mira precisa. I colpi hanno raggiunto il 18enne Francesco Pio Maimone.

Tutto il quartiere di Pianura ha manifestando il suo dolore con palloncini bianchi e fumogeni azzurri. Sul balcone di Francesco Pio uno striscione con la scritta “Francesco Pio vive”. All’esterno della chiesa sulla cancellata è stato affisso uno striscione con l’immagine del giovane e la scritta “Dentro ogni nostro pensiero c’è sempre un po’ di te”. In chiesa anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.

Il discorso del sindaco Manfredi

Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi era presente ai funerali insieme alla moglie ed ha così dichiarato: “Questo grande sacrificio deve essere una spinta a noi per primi ma per tutto il quartiere per fare qualcosa di più e creare punti di riferimento. Sento una grande responsabilità, ma deve essere una responsabilità collettiva, perché o c’è una presa di coscienza collettiva mettendosi veramente insieme per il bene comune altrimenti nessuno può farcela”

“Purtroppo in questa città il tema dei giovani e di dare loro una speranza e un futuro è una sfida complessa che non può che passare dal lavoro, dall’avere dei riferimenti: è importante che ci siano le istituzioni ma anche le famiglie e le parrocchie. Oggi negli occhi di questi tantissimi giovani si vede il desiderio di avere un futuro, una speranza”.

Il triste commento del papà di Francesco Pio

Nel corso di una fiaccolata organizzata in onore di Francesco, il papà Antonio Maimone ha così commentato: “Tutte queste persone rappresentano mio figlio e stanno lanciando un messaggio. Magari riescono a convincere i giovani che fare una certa vita porta a questo” – dice, riferendosi forse all’assassino del figlio. “Un ragazzo di 20 anni con una pistola che va a Mergellina non può rappresentare Napoli. Se tra dieci anni lo troviamo di nuovo in strada convinciamo anche gli altri che un omicidio si può fare. Mi stanno arrivando tanti messaggi, anche dall’estero. La storia di Pio ha colpito tutti perché era un bravo ragazzo, un lavoratore. È capitato a mio figlio, ma poteva succedere a chiunque. Questa città deve svegliarsi, ma per farlo ha bisogno di magistrati e giudici che ci mostrino la vera giustizia”.

La dinamica di quanto é accaduto nella notte tra il 19 e il 20 marzo

Secondo quanto riportato su NapoliToday da testimonianze e immagini delle telecamere di videosorveglianza installate nella zona degli chalet di Mergellina si delinea un quadro chiaro. Intorno alle 2 della notte tra il 19 e il 20 marzo si è accesa una discussione tra due gruppi di ragazzi per quelli che il Gip definisce “questioni legate all’abbigliamento”. Uno di questi gruppi era quello degli amici di Francesco Pio Valda, (il presunto assassino), provenienti da Barra.

Uno degli amici del presunto omicida ha spiegato che mentre erano in attesa di essere serviti, un ragazzo fortuitamente era salito sulle scarpe di Valda, da qui l’inizio della discussione. Valda avrebbe intimato una maggiore attenzione per “scarpe Louis Vitton da mille euro“, l’altro avrebbe risposto “te ne compro dieci”. Gli animi si sono scaldati, si sono aggiunte altre persone. Ad accendere ancora di più il clima ci avrebbe pensato A. P., intervenuto in difesa di colui che avrebbe calpestato le costose scarpe. L’uomo viene descritto dal giudice come “una persona sulla 50ina con i capelli brizzolati che ha sferrato un calcio a Valda”.

“Arrivato all’altezza dello Chalet Sasà (Valda, ndR) ha estratto un’arma che teneva nascosta nei pantaloni ed una volta impugnata ha esploso prima 3 o 4 colpi”, ha spiegato un amico dell’indagato.
A pochi metri di distanza c’è un terzo gruppo di ragazzi, del tutto estraneo alla situazione. Tra loro Francesco Pio Maimone, che aveva ordinato da bere e mangiare nello stesso chalet dei violenti.
Secondo gli inquirenti, peraltro, diversi componenti della famiglia dell’indagato appartengono al clan Aprea di Barra.

Indagato per l’omicidio il 20enne Francesco Pio Valda

Il Gip ha convalidato il fermo di Francesco Pio Valda, il 20enne di Barra. “Sussistono gravi indizi di colpevolezza e pericolo di fuga”, ha spiegato il giudice, e quindi l’indagato è finito in carcere a Secondigliano, in attesa di processo.

 

 

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