Oggi 25 giugno 2023 Papa Francesco ricorda Emanuela Orlandi all’Angelus, anche lui vuole la verità, dice Pietro, il fratello di Emanuela. In questi giorni ricorre il 40esimo anniversario della scomparsa di Emanuela. Questa mattina in piazza San Pietro per il sit-in presente il fratello di Emanuela Pietro Orlandi con tutta la sua famiglia. Presente alla manifestazione anche l’avvocato Laura Sgrò che sta seguendo il caso.
Presenti con loro anche centinaia di persone con striscioni e magliette raffiguranti il volto i Emanuela. Si chiede giustizia, i chiede che venga fuori la verità.
“Siamo qui oggi con la stessa ansia di undici o dodici anni fa, quando venimmo qua in attesa delle parole di Ratzinger, che non arrivarono – commenta ai microfoni dei giornalisti Pietro Orlandi – Spero che dopo tutti questi anni ci sia un cambiamento di tendenza e che finalmente questa parola, questo nome, Emanuela Orlandi, non sia più un tabù e che possa essere pronunciato con la massima tranquillità”.
“In questi giorni ricorre il quarantesimo anniversario della scomparsa di Emanuela Orlandi, desidero approfittare di questa circostanza per esprimere ancora una volta la mia vicinanza ai famigliari, soprattutto alla mamma e assicurare la mia preghiera. Estendo il mio ricordo a tutte le famiglie che portano il dolore di una persona cara scomparsa”. Queste le parole di Papa Francesco.
“Ho perso le prime parole del Papa, perché c’è stato l’entusiasmo delle persone – ha commentato al termine dell’Angelus Pietro Orlandi – il fatto che il Papa abbia nominato Emanuela è un bel segnale, perché era da tanto tempo che non lo sentivo da quella finestra. Un nome che per anni è stato un tabù. Il fatto che Papa abbia ricordato i quarant’anni fa riaccendere la speranza che si voglia fare chiarezza e che esca fuori la verità. Lo speriamo anche per nostra madre, che sono tanti anni che vive in questa situazione. Le parole del Papa dunque le prendo come un segnale positivo, e spero che questo segnale sia ascoltato da quei senatori che si stanno opponendo alla Commissione, perché devono sapere che anche il Papa in questo momento vuole che si arrivi alla verità”. (Fanpage)
A distanza di 40 anni dalla sua scomparsa, si riapre il caso Emanuela Orlandi con nuove prove e nuove indagini. La magistratura vaticana ha deciso di seguire nuove piste, anche in virtù delle nuove prove che sono emerse sulla sua scomparsa. Il caso Manuela Orlandi ha scosso la Santa Sede e le sue massime istituzioni, in un percorso giudiziario e investigativo che ha sfiorato ipotesi inquietanti di ogni tipo. Fu archiviato dal GIP nell’ottobre del 2015, su richiesta della Procura e per mancanza di prove consistenti.
La decisione di riaprire le indagini è stata del promotore della giustizia vaticana Alessandro Diddi, insieme alla Gendarmeria. L’obiettivo degli inquirenti è quello di scandagliare di nuovo tutti i fascicoli, i documenti, le segnalazioni, le informative, le testimonianze. Un lavoro a 360 gradi per non lasciare nulla di intentato e mettere definitivamente la parola fine al caso. Questo quanto riportato su RaiNews.
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