Quest’anno a San Gregorio Armeno, la strada di Napoli, conosciuta in tutto il mondo per la sua arte presepiale, si festeggia l’ingresso di due donne. Le due new entry femminili, con il loro impegno istituzionale, rappresentano i due personaggi simbolo di questo 2022, si tratta di Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio dei ministri italiano e la regina Elisabetta II del Regno Unito. Gli artigiani di San Gregorio non si risparmiano neanche quest’anno, aumentando la folta schiera di personaggi già esistenti che colorano i presepi napoletani come: Silvio Berlusconi, Matteo Salvini, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Giuseppe Conte, Enrico Letta, Luigi di Maio e tanti altri.
Zambo Anguissa, Victor Osimen, gli ex Lorenzo Insigne, Dries Mertens, l’immancabile Diego Armando Maradona che domina la scena da sempre. Senza trascurare i grandi attori comici del passato, dei veri baluardi della comicità napoletana come il principe della risata Antonio De Curtis in arte Totò in compagnia del grande Eduardo De Filippo.
Inoltre ad arricchire ancora il Natale napoletano ci sono tutti i personaggi vip della musica e dello spettacolo tra cui: Raffaella Carrà, Renato Zero, Cristiano Malgioglio, Pino Daniele, Chiara Ferragni con Fedez, Achille Lauro, Sfera Ebbasta e tantissimi altri ed ogni anno ne sopraggiungono dei nuovi, quelli che hanno più notorietà e che sovrastano il panorama politico, musicale e sportivo. Tutto ciò senza trascurare ovviamente, la tradizionale grotta con Maria, Giuseppe ed il bambino Gesù che sono il fulcro costante del presepe.
Ai tempi di re Carlo III di Borbone, iniziò a delinearsi un periodo di fioritura artistica e culturale, che portò ad un cambiamento anche nell’arte presepiale. Tutti si impegnavano per cercare di costruire il presepe più bello. Non solo la chiesa era interessata alla lavorazione dei figurinai, ma anche la stessa corte di re Carlo ed i nobili. Ciò che caratterizza il presepe settecentesco sono proprio le ambientazioni e le scene costruite nei minimi dettagli, che già nel ‘600 iniziarono a prendere vita. Tra le figure principali troviamo: l’oste con il fiasco di vino, il pizzaiolo che inforna la pizza margherita (altro simbolo napoletano), la lavandaia che lava i panni nella tinozza, Benito il pastore dormiente, il pescatore con la lenza ed il pesce fresco, il falegname che modella il legno, e tante altre figure rappresentative di arti e mestieri che contornano la natività. Un’altra importante caratteristica oltre al tipo di lavorazione è quella dei costumi indossati dalle statuine, alcuni in tessuti antichi ed esclusivamente appartenenti allo stile Barocco. L’arte presepiale napoletana rimane inalterata nel tempo e non smette mai di incantare i visitatori. Ogni anno i napoletani si mescolano ai turisti e quasi come un rito, tornano a visitare San Gregorio Armeno.
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