Napoli Spezia 1-0: in extremis gli azzurri esorcizzano la bestia nera ligure

Napoli Spezia , primo tempo faticoso

il Napoli torna al Maradona contro lo Spezia dopo il mezzo flop con il Lecce ma, soprattutto, dopo soli tre giorni dal trionfo contro il Liverpool. Gli azzurri si schierano con un iniziale 4-4-2-1 ma che già durante la prima mezz’ora di gioco muta in un 4-3-2-1. Indipendentemente dall’assetto in campo, la gara prosegue come da copione con gli uomini di Spalletti che fanno la partita pressando costantemente gli ospiti nella loro metà campo. Oltre al pressing a tutto campo iniziano ad emergere le individualità con Kvara ed Elmas su tutti ma non è facile “bucare” la retroguardia spezzina vuoi per imprecisione delle punte partenopee, vuoi per pura fortuna della difesa ligure. Alla mezz’ora il possesso palla era 60% Napoli- 40 Spezia. Al centro dell’attacco non c’è Osimhen ma il “falso nueve” Raspadori apre spazi per le incursioni dei centrocampisti azzurri con il suo movimento. Il primo tempo si conclude comunque sul risultato di 0-0.

Nella ripresa entra subito Lobotka al posto di Ndombele

Sufficiente la prestazione del numero 91 ma si è sentita la mancanza dello slovacco che è ormai il vero e proprio “metronomo” del centrocampo azzurro. Subito si nota il cambio di passo degli uomini di Spalletti con un’azione che, solo per la pronta risposta di Dragowski, non finisce in rete. Entrano anche Lozano e Zielinski al posto di Politano e Anguissa al 57 minuto di gioco. Continua il forcing azzurro al quale, in questa gara, sta mancando un vero finalizzatore. Simeone sostituisce uno stanco Kvara con Raspadori che prende il posto del georgiano al centro dell’area. Al 71esimo il Napoli rischia la beffa grazie ad clamoroso un malinteso tra Mario Rui e Meret. Si percepiscono i primi sintomi di stanchezza degli azzurri che soffrono il pressing alto degli spezzini. Spalletti prova a mettere una pezza ed inserisce Gaetano al posto di Elmas che si becca i fischi dei tifosi. Senza osimhen tutti si sono sentiti nel diritto di intestardirsi in azioni individuali spesso troppo confuse. Ma all’88esimo ecco il guizzo magico di Jack Raspadori che rompe l’incantesimo “nero” della difesa ligure.

 

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