Napoli: é iniziato ieri 12 ottobre 2023 un sit-in di solidarietà per il popolo di Gaza da parte della comunità palestinese campana. Israele avrebbe tagliato a Gaza luce, acqua e viveri in reazione agli attacchi missilistici di Hamas dei giorni scorsi. Anche oggi venerdì 13 ottobre e domani si terranno altre manifestazioni.
Il popolo palestinese ha diritto di difendersi dall’occupazione israeliana che dura da 75 anni. “Siamo qui per sostenere la resistenza di un popolo che da 75 anni vive in condizione di apartheid”, “Non è una questione legata alle varie fazioni arabe. Qui è in gioco il diritto dei palestinesi alla resistenza. Quello che conta è la reazione a 70 di repressione, di oppressione, di uccisioni, del muro, del diritto allo studio”. Queste sono alcune delle affermazioni di studenti e membri della comunità campana.
“Guardiamo anche altre fonti, come Al Jazeera. Gli ospedali a Gaza stanno diventando cimiteri. Questa non è un’atrocità? Bisogna andare a guardare quali sono le origini di questa resistenza. Israele è stata fondata 75 anni fa sulle macerie dei villaggi palestinesi, ma quando un palestinese alza un dito diventa un terrorista”.
Al sit in presente anche Amar Abdhallah, imam della Moschea di corso Lucci: “Stanno distruggendo le moschee. I cristiani ci hanno detto che ci faranno pregare nelle chiese. Ringrazio Papa Francesco per le parole di solidarietà, ma c’è un’ipocrisia delle persone che non riesco a sopportare: si fanno due pesi e due misure. Stanno attaccando le scuole e questo non è giusto”. (NapoliToday)
“E’ stato un atto di inaudita violenza, aver preso in ostaggio dei civili – commenta il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi su Ala News – aver ucciso dei civili, significa aver violato tutte quelle che sono le convenzioni internazionali, é stato un atto terroristico. E’ chiaro che adesso si apre uno scenario molto differente, c’é il problema degli ostaggi, mi auguro che vengano liberati il più presto possibile, soprattutto le donne e i bambini, le persone anziane. Bisogna trovare un nuovo scenario di dialogo con il Medio Oriente perché non possiamo tenere più fronti aperti: la guerra in Ucraina, le tensioni in Medio Oriente, ci vuole una nuova diplomazia internazionale perché dobbiamo ricomporre un quadro di relazioni internazionali più serene perché questa é anche la precondizione per poter creare crescite economiche, senza stabilità politica non c’é neanche crescita economica.”
“Ho manifestato la vicinanza della nostra città al popolo israeliano, al governo israeliano e adesso stiamo vedendo dal punto di vista tecnico, operativamente come segnalare questa vicinanza, ma abbiamo detto che c’é”.
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