Napoli: scoperto il call center fasullo sulle polizze auto

Napoli, era un call center fasullo, facevano stipulare polizze auto RCA

Napoli, era fasullo il call center che contattava le persone telefonicamente per farle stipulare una finta polizza auto RCA. I futuri clienti, ignari della truffa, venivano coinvolti a stipulare il contratto dietro il pagamento di una somma dai 400 ai 600 euro. Ma la realtà era che loro avrebbero viaggiato per mesi senza avere nessuna assicurazione.

Secondo quanto riportato su Cronache della Campania, sono 4 le persone denunciate dai carabinieri di Treviso per 16 truffe commesse su tutto il territorio nazionale. Gli indagati, tutti residenti a Napoli o nell’hinterland e gravati da precedenti penali, si spacciavano per dipendenti di una compagnia assicurativa, contattando telefonicamente le vittime del raggiro, proponendo loro la sottoscrizione di polizze RCA, con versamento su conto corrente online di cifre che variavano a seconda del modello di macchina.

Aumentano sempre di più le truffe telefoniche: come difendersi

Vishing, wangiri, robocall, finti problemi sulla linea telefonica…le tecniche di raggiro sono molto ingegnose. Sul sito Tiscali, per saper riconoscere una finta telefonata ci sono dei segnali precisi.

Le scuse più utilizzate da alcuni call center per poter strappare un contratto al malcapitato di turno sono queste:

  • Finto aumento del canone. Il call center contatta il potenziale cliente presentandosi a nome della compagnia telefonica e paventando un forte aumento (o addirittura un raddoppio, per fare più pressione psicologica) del canone. L’aumento ovviamente non esiste, è solo una invenzione per far cambiare gestore al cliente.
  • Finte difficoltà sull’attivazione del servizio. Alcuni call center chiamano sostenendo l’impossibilità di portare a termine l’attivazione della linea, tentando di far cambiare operatore al cliente promettendo tempi rapidissimi e, ovviamente, nessun problema né tecnico né commerciale. E’ un raggiro particolarmente insidioso, perché se il cliente chiamato ha effettivamente chiesto l’attivazione di una linea potrebbe ritenere (erroneamente) che la chiamata provenga dal call center della compagnia telefonica.
  • Finte difficoltà nella risoluzione di un guasto. Sono capitati anche dei casi in cui alcuni clienti di compagnie telefoniche, dopo aver segnalato un guasto tecnico, hanno ricevuto una chiamata in cui si comunicava loro l’impossibilità di ripristinare il servizio, dirottandoli quindi verso altri gestori a loro dire più affidabili.

In tutti e tre i casi il cliente potrebbe non solo pagare un canone maggiore rispetto a quello che ha con l’operatore attuale, ma anche perdere il numero di telefono assegnato alla propria linea.

Le telefonate mute

Spesso ci capita di ricevere telefonate e non sentire nessuno dall’altra parte, questo avviene perché ottimizzare i tempi dei call center. Nello specifico, dei sistemi automatizzati effettuano molte più chiamate rispetto agli addetti disponibili per gestirle, col risultato che molte di queste vanno a vuoto. Per il call center è un vantaggio, perché i tempi morti vengono eliminati e l’addetto non deve comporre a mano i singoli numeri di telefono. Peccato che ciò avvenga nella totale assenza di rispetto per chi queste chiamate le riceve.

Voce computerizzata? Sono le “robocall”

Quando parte un messaggio registrato con voce robotica siamo in presenza di una “robocall“. Queste chiamate vengono effettuate, a migliaia e in tempi pressoché istantanei, tramite un software di composizione automatica. Spesso vengono effettuate da call center che si occupano di contratti per luce e gas.

In altri casi, invece, questo tipo di chiamate automatizzate ha una finalità chiaramente malevola. Ci troviamo, cioè, davanti a dei veri e propri raggiri tesi ad ottenere numeri di carte di credito, dati bancari sensibili, finte donazioni o altro ancora.

Per far sì che queste chiamate siano più credibili, il numero che appare sul display dello smartphone o del telefono fisso non è quello effettivo di chi sta chiamando. In gergo tecnico si parla di “CLI Spoofing”.

Il CLI (Calling Line Identifier, ovvero “Identificatore della linea chiamante”) è il sistema usato sia dagli smartphone che dai telefoni fissi con display per mostrare l’identità del chiamante. Lo “Spoofing” è l’atto fraudolento di emulare l’identità di un’altra persona (o società, o dispositivo) per accedere ad un sistema con l’inganno.

Grazie al CLI Spoofing, al posto di un numero di cellulare spesso compare il numero di un telefono fisso, in modo da aumentare le probabilità che il chiamato risponda.  Oppure compare il numero di una società. Oppure ancora, un numero inesistente creato ad hoc da un software apposito.

Un’altra forma di truffa è lo smishing (attraverso gli sms)

Lo smishing (SMS phishing), é lo strumento usato per far abboccare le potenziali vittime sono i cari, vecchi SMS. Nei classici 160 caratteri a disposizione dei truffatori sono contenuti dei messaggi che di solito fanno leva sulla urgenza (per esempio, di pagare una bolletta scaduta). Oppure sull’allarmismo (“Il tuo conto corrente è stato violato, clicca qui per reimpostare la password”), oppure su avvisi di tracciamento di un pacco. In tutti i casi, il truffatore sta cercando di far cliccare il malcapitato su un link che lo porterà su un sito fake dove gli verranno sottratti dei dati sensibili.

Esistono vari strumenti per contrastare l’attività degli scocciatori telefonici. Ecco i suggerimenti di Tiscali:

  • Iscriversi al Registro delle Opposizioni. Il RPO è un servizio pubblico per i cittadini che vogliono cercare di sfuggire alle chiamate di telemarketing indesiderate. L’iscrizione è un’operazione molto semplice da fare, e completamente gratuita. L’iscrizione, comunque, permette di bloccare molte chiamate moleste.
  • Usare una app. Sul proprio cellulare Android o iOS si possono installare delle app che filtrano automaticamente le chiamate in entrata. Tra le migliori segnaliamo Tellows, me, Truecaller. Sui siti di queste software house, oltre ai link per scaricarle da Google Play e dall’App Store di Apple, si può anche eseguire una ricerca manuale dei numeri di telefono e scoprire se sono stati segnalati da altri utenti.
  • Firmare solo consensi obbligatori. Prima di sottoscrivere un contratto (ad esempio, per avere la carta fedeltà di un supermercato) è fondamentale mettere la propria firma, o un segno di spunta, solo nelle caselle in cui si parla di consenso obbligatorio per la fornitura del servizio. Evitando attentamente quelle in cui si menzionano “fini commerciali” o cessione di dati a terzi”.
  • Accettare solo i cookie essenziali. Ogni volta che si accede a un sito compare la richiesta di accettazione dei cookie. E’ preferibile dare il consenso solo ai cookie essenziali e rifiutare quelli opzionali, che possono passare i propri dati alle società di marketing per fini commerciali.

 

 

Flora Febraro

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