Napoli, rischia di chiudere il reparto Pediatria del San Paolo
Napoli, rischia di chiudere il reparto Pediatria dell’ospedale San Paolo per carenza di personale medico
Napoli, rischia di chiudere per mancanza di personale medico, il reparto di Pediatria dell’ospedale San Paolo a Fuorigrotta. L’annuncio viene dato dalla consigliera regionale Maria Muscarà la quale ha dichiarato: ““L’Ospedale San Paolo rischia di vedere chiuso il proprio reparto di Pediatria, un’offesa alla sanità e soprattutto ai piccoli pazienti napoletani.
Per la terza volta non sono state mantenute le promesse della Direzione Strategica e del D.G. Verdoliva, neanche un Pediatra si è aggiunto alle uniche 3 unità mediche presenti in reparto, si tratta solo di propaganda politica. Mi giunge voce che il primario facente funzione il 12 aprile sia restato per 24 ore in servizio, stessa cosa per le dottoresse con 18 ore consecutive.
Per il Nursid siamo di fronte ad un vero è proprio attacco alla salute di Operatori e dei bambini. Il presidio vive il momento più drammatico della sua storia. Mentre alle audizioni sulla sanità non si presenta più alcun assessore o dirigente, stiamo per salutare anche il reparto Pediatria, unico della città dopo il Santobono.
La drammatica situazione sanitaria in Campania
Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, mette in risalto la drammatica situazione sanitaria che stiamo vivendo in Campania a causa della mancanza di personale medico. I pronto soccorso rischiano di chiudere già nei prossimi mesi. Il 9 marzo scorso su VevuvioLive.it viene riportata la dichiarazione che ha rilasciato De Luca all’Ansa.
“Ho visto sui giornali questa mattina che anche il ministro della Salute dice finalmente che occorrerebbero 4 miliardi di euro per dare il respiro minimo alla sanità pubblica del nostro paese – le parole di De Luca riportate da Ansa – Siamo ormai il paese d’Europa che ha gli stanziamenti più bassi per la sanità pubblica”.
“È una situazione drammatica. A furia di ripetere questa considerazione, ho la sensazione che la gente si abitui anche alle situazioni drammatiche ma noi rischiamo davvero di non poter tenere aperti i pronto soccorso nei prossimi mesi. Allora dovremo combattere, e dovremo combattere due volte in una Regione come la Campania, perché nonostante il recupero che abbiamo ottenuto lo scorso anno rimaniamo la Regione che ha meno risorse nell’ambito del fondo sanitario nazionale e che ha 10-15.000 dipendenti in meno nella sanità pubblica rispetto alla media nazionale. Quindi veramente la situazione è pesante, dovremo combattere e creare un movimento di opinione per svegliare il Governo nazionale che mi pare estremamente distratto rispetto a due grandi servizi di civiltà, sanità pubblica e scuola pubblica”.