Mugnano: sospese le terapie al Serapide, 30 famiglie in protesta

A Mugnano sospese le terapie al centro Serapide, 30 famiglie in protesta

A Mugnano di Napoli, vengono sospese le terapie neuropsicomotorie al centro “Serapide”, 30 le famiglie in protesta per questo enorme disagio. La notizia é emersa nell’edizione di ieri del TGR Campania. Il licenziamento di 30 persone tra educatori, fisioterapisti e logopedisti, ha comportato la sospensione delle terapie per i pazienti affetti da disturbi neuropsicomotori. I dipendenti sono stati licenziati in quanto non hanno accettato le condizioni contrattuali proposte dal centro. Sono fisioterapisti, neuropsicomotricisti, logopedisti, educatori e psicologi che hanno lavorato per 12 anni per la struttura e da anni chiedono il riconoscimento del contratto collettivo nazionale.

Lo stop alle terapie dato lunedì, ha generato non pochi riscontri da parte delle famiglie dei pazienti. I genitori hanno manifestato il loro malcontento davanti all’Asl NA2 distretto 40 di Mugnano. Dalle interviste a cura del TGR sono emersi i numerosissimi disagi che ora le famiglie di piccoli e adolescenti saranno costretti a subire, disagi che si aggiungono già alla problematica conduzione di vita. Il flash mob a Mugnano.

L’intervento di Marco D’Acunto Segretario Regionale Sanità Privata FP CGL

Il licenziamento di 27 professionisti sanitari, ha comportato e sta comportando la sospensione di cure che non possono essere sospese per pazienti che hanno patologie particolarmente gravi dall’autismo ad andare avanti. Non é consentito, se non per ragioni di forza maggiore, interrompere queste terapie, per cui noi siamo qui per chiedere all’ASL di intervenire immediatamente per il ripristino delle terapie.” dichiara con forza Marco D’Acunto Segretario Regionale Sanità Privata. “E Se Serapide S.p.A. non é nelle condizioni di garantire queste terapie, l’ASL é obbligata per contratto a revocare l’accreditamento. Noi vogliamo che le terapie vengano riprese al più presto, si organizzasse l’ASL, le reinternalizzasse nel pubblico, oppure revocasse l’accreditamento perché non é possibile sospendere per più giorni terapie che devono avere una loro continuità

“Il notevole disagio sarà, per i pazienti, dover cambiare terapista” lamenta una mamma

Chi paga in tutto questo sono i bambini” lamenta una mamma “perché viene cambiata la fisioterapista da un giorno all’altro. Mia figlia ha una patologia grave e quando viene fatto un cambiamento lei soffre moltissimo, piange, non vuole fare terapia perché non conosce la persona, così passano mesi inutilmente fin quando la bambina non si é abituata al cambiamento. Succede a questo punto che tutto il lavoro fatto in precedenza con la fisioterapista abituale va tutto a monte, il lavoro fatto in due anni viene perso.”

Sergio Praticò direttore del distretto 40 ASL NA 2 nord, ha assicurato che sono state avviate verifiche sul caso e che verranno compiute rapidamente.

Altri centri riabilitativi campani in carenza di personale

E’ di febbraio scorso la protesta avviata dall’Associazione “La battaglia di Andrea” per le troppe dimissioni dei terapisti dal Centro AIAS di Afragola. Purtroppo i disabili e le loro famiglie sono vittime di un sistema che non funziona. La situazione sanitaria in Campania é allo sfascio e chi ne paga le conseguenze sono soprattutto le persone fragili con gravi patologie. La carenza di personale si rileva ovunque e continua ad aumentare il rischio di chiusura dei Pronto Soccorso nelle strutture ospedaliere.

“Occorrerebbero 4 miliardi di euro per dare il respiro minimo alla sanità pubblica nel nostro paese” afferma il ministro della Salute

Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca afferma: “anche il ministro della Salute dice finalmente che occorrerebbero 4 miliardi di euro per dare il respiro minimo alla sanità pubblica del nostro paese – le parole di De Luca riportate da Ansa – Siamo ormai il paese d’Europa che ha gli stanziamenti più bassi per la sanità pubblica”.

“È una situazione drammatica. A furia di ripetere questa considerazione, ho la sensazione che la gente si abitui anche alle situazioni drammatiche ma noi rischiamo davvero di non poter tenere aperti i pronto soccorso nei prossimi mesi. Allora dovremo combattere, e dovremo combattere due volte in una Regione come la Campania, perché nonostante il recupero che abbiamo ottenuto lo scorso anno rimaniamo la Regione che ha meno risorse nell’ambito del fondo sanitario nazionale e che ha 10-15.000 dipendenti in meno nella sanità pubblica rispetto alla media nazionale. Quindi veramente la situazione è pesante, dovremo combattere e creare un movimento di opinione per svegliare il Governo nazionale che mi pare estremamente distratto rispetto a due grandi servizi di civiltà, sanità pubblica e scuola pubblica”. 

 

 

 

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