Miti, leggende e tradizioni della Napoli di ieri e di oggi : la leggenda della chiesa di Santa Maria della Sanità
La leggenda della chiesa di Santa Maria della Sanità
Nel cuore del Rione Sanità esiste la bellissima Basilica di Santa Maria della Sanità. Oltre alle tante opere d’arte, conserva anche un’ulteriore sorpresa per il visitatore: le leggende.
Detta anche Chiesa del Monacone o di San Vincenzo alla Sanità, è un luogo storico stupendo pieno di opere d’arte. Essa si trova nel cuore del rione Sanità, in piazza Sanità all’altezza del grande ponte di via Santa Teresa.
La Basilica fu dedicata a Santa Maria come segno di devozione dei partenopei nei confronti della Madonna in seguito al ritrovamento della più antica raffigurazione della Vergine a Napoli risalente al V-VI secolo d. C. L’immagine, proveniente dalla cripta, è affissa sulla parete destra della prima cappella della chiesa dedicata a san Nicola. Ma come mai allora questo edificio è conosciuto anche con il nome di San Vincenzo ‘O munacone? Il complesso custodisce al suo interno una statua lignea di San Vincenzo Ferrer, detto affettuosamente ‘o munacone, predicatore medievale appartenente all’ordine domenicano al quale sono stati attribuiti più di ottanta miracoli.
Fu proclamato santo nel 1458 da papa Callisto III. Una leggenda narra che questa statua, particolarmente amata dal popolo napoletano, fu portata in processione nel 1836 quando la città fu colpita da un’epidemia di colera. Grazie all’intercessione del santo il contagio cessò e da allora, ogni primo martedì di luglio, il rito si ripete per ricordare la grazia ricevuta.
Le altre leggende della chiesa di Santa Maria della Carità
Oltre alla leggenda di San Vincenzo all’interno della chiesa si nascondono altre affascinanti leggende:
- il Pozzo di Maria Manilonga: una leggendaria figura che portava con sé i bambini che non obbedivano al non sporgersi dal davanzale;
- il Lupo mannaro: tante sono le storie raccontate su questa figura, dal licantropo di Secondigliano ai lupi dell’Irpinia;
- Mamma Sirena: la leggenda narra di una giovane donna di nome Anella gettata dalla malvagia matrigna nelle acque incantate dove la “gorgona” imprigionava i malcapitati con sette catene;
- i 12 monaci carmelitani: la leggenda narra che alcuni monaci, fuggendo alle terribili persecuzioni in Palestina, arrivarono a Napoli portando l’immagine della Madonna Bruna, che aveva il suo culto originario sul Monte Carmelo nello Stato di Israele.
Un altro edificio intriso di storia, arte e leggende. Un luogo “magico” che vale la pena visitare, nel cuore “pulsante” della nostra magnifica Napoli.