Il Premier Giorgia Meloni incontra il Papa per parlare della libertà delle donne che viene lesa dalla scelta tra famiglia e lavoro. Per la Meloni “Se le donne non avranno la possibilità di realizzare il desiderio di maternità senza rinunciare a quello professionale non é che non avranno pari opportunità, non avranno libertà“
Secondo quanto riportato su TGCOM24 il presidente del Consiglio ha ribadito questo concetto agli Stati generali della natalità. “Viviamo in un’epoca nella quale parlare di natalità, maternità, famiglia è sempre più difficile sembra un atto rivoluzionario”, ha aggiunto Meloni, rivolgendosi a Papa Francesco. “Eravamo stati avvertiti: batterci per dimostrare che le foglie d’estate sono verdi o due più due fa quattro, bisogna avere coraggio per sostenere cose fondamentali per la nostra società, ma a questa sala non il coraggio non difetta”, ha detto ancora il premier, sottolineando che quella demografica “è una sfida che portiamo avanti non con impostazione dirigista, ma con l’approccio sussidiario, di chi crede che il compito dello Stato sia creare le condizioni favorevoli, con l’ambiente normativo e soprattutto sul piano culturale, alla famiglia, all’iniziativa, allo sviluppo, al lavoro”.
“Qualcuno dirà che vogliamo uno Stato etico: no, vogliamo uno Stato che accompagni e non diriga, vogliamo credere nelle persone, scommettere sugli italiani, sui giovani, sulla loro fame di futuro”, ha detto Meloni.
“Vincere l’inverno demografico, ha detto Papa Francesco, è combattere qualcosa che va contro le nostre famiglie, la nostra patria, contro il nostro futuro”. “Santità, noi amiamo le nostre famiglie, amiamo la nostra patria, crediamo nel nostro futuro e faremo fino in fondo la nostra parte”, ha risposto il presidente del Consiglio, che concludendo il suo intervento agli Stati generali della natalità, si è voltata verso il Santo Padre, seduto sul palco, rivolgendosi direttamente a lui.
La natalità e l’accoglienza “non vanno mai contrapposte perché sono due facce della stessa medaglia, ci rivelano quanta felicità c’è nella societa’”. Lo ha detto il Papa nel suo intervento agli Stati Generali della Natalità. “Una comunità felice sviluppa naturalmente i desideri di generare e di integrare, di accogliere, mentre una societa’ infelice si riduce a una somma di individui che cercano di difendere a tutti i costi quello che hanno”, ha aggiunto il Papa. Francesco chiede dunque di sostenere la felicità, specialmente quella dei giovani, perché “quando siamo tristi ci difendiamo, ci chiudiamo e percepiamo tutto come una minaccia”.
“In questo contesto di incertezza e fragilità, le giovani generazioni sperimentano più di tutti una sensazione di precarietà, per cui il domani sembra una montagna impossibile da scalare”, ha affermato ancora il Papa, elencando alcuni problemi: “Difficoltà a trovare un lavoro stabile, difficoltà a mantenerlo, case dal costo proibitivo, affitti alle stelle e salari insufficienti sono problemi reali. Sono problemi che interpellano la politica, perché è sotto gli occhi di tutti che il mercato libero, senza gli indispensabili correttivi, diventa selvaggio e produce situazioni e disuguaglianze sempre più gravi”.
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