Melito: arrestato il sindaco, é scandalo politico
Arrestato questa mattina il sindaco di Melito Luciano Mottola, é scandalo politico
Questa mattina é stato arrestato il sindaco di Melito, Luciano Mottola, per scambio elettorale politico mafioso. In carcere anche il presidente del Consiglio Comunale Marrone e altri due consiglieri comunali. Un martedì 18 aprile da ricordare per la città di Melito, a nord di Napoli, che si é trovata di fronte ad un vero e proprio scandalo.
Secondo quanto riportato su Il Mattino, un’inchiesta della Direzione Investigativa Antimafia ha portato all’arresto di 18 persone gravemente indiziate, a vario titolo, di scambio elettorale politico mafioso, attentati ai diritti politici del cittadino, associazione di tipo mafioso, corruzione, concorso esterno in associazione mafiosa e tentata estorsione.
Le indagini svolte dalla DIA di Napoli e coordinate dalla D.D.A
Su NapoliToday si legge:
il provvedimento è frutto delle indagini svolte dalla DIA di Napoli e coordinate dalla D.D.A a partire dalle notizie inizialmente acquisite sull’interesse della criminalità organizzata ad ingerirsi nelle elezioni del Sindaco e per il rinnovo del Consiglio Comunale di Melito di Napoli. Il Gip ha ritenuto che, allo stato, dalle indagini siano emersi gravi indizi sull’esistenza di un accordo già per il primo turno di votazioni, svoltosi il 3 e 4 ottobre 2021, tra esponenti della criminalità organizzata operante in quel territorio – clan Amato Pagano – ed alcuni rappresentanti della coalizione a sostegno di un altro candidato sindaco (non indagato) che avrebbero accettato la promessa, da parte dei referenti dell’organizzazione criminale, di procurare alla coalizione ed allo stesso candidato sindaco i voti degli appartenenti al clan, dei soggetti ad esso legati e dei residenti del rione popolare destinatari di pressioni ed intimidazioni, in cambio dell’erogazione di somme di danaro e di altre utilità nonché della disponibilità a soddisfare gli interessi o le esigenze dell’associazione camorristica, avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della conseguente condizione di assoggettamento omertoso derivante dall’organizzazione camorristica denominata clan Amato Pagano.
Sarebbe stato persino impedito l’esercizio dei diritti politici di una candidata al consiglio comunale costretta, con gravi minacce, quali l’allontanamento dall’abitazione o la chiusura dell’esercizio commerciale, a svolgere campagna elettorale non per sé ma per un candidato dell’opposta coalizione gradito al clan.
Nel corso delle indagini sono, altresì, emersi episodi di compravendita di voti di consiglieri comunali in occasione delle elezioni (di secondo livello) per gli organi della Città metropolitana svoltesi il 13 marzo 2022. Sono stati, inoltre, individuati gravi indizi su alcuni episodi estorsivi posti in essere dagli affiliati al clan.
I nominativi dei soggetti colpiti dalla misura: custodia cautelare in carcere
1. CHIARIELLO Salvatore, nato a Napoli il 07.08.1972;
2. CICCARELLI Rosario, nato a Napoli il 10.09.1982;
3. CUOZZO Antonio, nato a Villaricca (NA) il 16.06.1997.;
4. DE LUCA Luciano, nato a Napoli il 09.10.1991;
5. DE STEFANO Antonio, nato a Napoli il 14.06.1997;
6. DELLA GAGGIA Francesco, nato a Napoli il 03.04.1980;
7. MARRONE Rocco, nato ad Aversa (CE) il 17.06.1984;
8. MARRONE Vincenzo, nato a Melito di Napoli (NA) il 16.11.1965;
9. MARTINELLI Rosario, nato a Napoli il 14.10.1982;
10. MOTTOLA Luciano, nato a Napoli il 25.07.1984;
11. NAPOLETANO Edoardo, nato a Napoli il 04.12.1978;
12. ROSTAN Emilio, nato a Melito di Napoli (NA) il 20.02.1947;
13. RUGGIERO Luigi, nato a Mugnano di Napoli (NA) il 21.01.1986;
14. SIVIERO Francesco, nato a Napoli il 19.04.1987;
15. SIVIERO Giuseppe, nato a Napoli il 05.09.1988;
16. TUTINO Luigi, nato a Napoli il 12.12.1984;
custodia cautelare agli arresti domiciliari:
1. ASCIONE Marco, nato a Giugliano in Campania (NA) il 21.02.1963;
2. GRANDE Massimiliano, nato a Melito di Napoli (NA) il 26.06.1972.