Bizantini: Lo stretto rapporto tra l’impero Bizantino e Napoli nella mostra al Mann
Al Mann va di scena la rassegna “Bizantini“
È arrivata a Napoli nella suggestiva location del Mann la mostra ” Bizantini. Luoghi simboli e comunità di un impero millenario.” L’ esposizione rimarrà nella nostra città fino al prossimo 13 febbraio. La rassegna che è curata da Federico Marazzi, è stata organizzata dalla società Villaggio Globale. È stato possibile realizzarla soprattutto grazie al sostegno e al contributo della Regione Campania. La fiera è composta da quasi 500 reperti che provengono da 57 principali musei Italiani e Greci.
Il salone è suddiviso in quindici sezioni, che ripercorrono tutte le fasi storiche del popolo Bizantino successivo all’Impero Romano d’Occidente.
I principali temi affrontati nella rassegna, sono l’interpretazione strutturale del potere e le dinamiche politiche statali. Sono presenti anche opere che raffigurano gli scambi culturali che la dominazione Bizantina ebbe con gli altri paesi e il confronto con le diverse religiosità. Una sezione è dedicata alle varie arti che i Bizantini prediligevano, con una particolare attenzione per la cultura scritta. Gli oggetti maggiormente mostrati sono sicuramente i mosaici, gli elementi architettonici, gli oggetti domestici, le sculture e i reperti di oreficeria.
Da registrare che è la prima mostra dopo circa 40 anni narrante l’universo intrigante ma molto complesso dell’Impero Bizantino.
Infatti bisogna ricordare che in quel periodo storico Costantinopoli venne definita la “nuova Roma”. La città divenne il centro politico ma soprattutto culturale di tutto l’Impero Romano d’Oriente. La lingua parlata era il greco ed il Cristianesimo divenne la religione del paese. Tant’è vero che l’imperatore in quel periodo storico non veniva venerato come una divinità, ma veniva considerato come il rappresentante in terra, di un unico Dio in cielo. La chiave di lettura principale della rassegna Bizantina a Napoli, è sicuramente quella di mettere in luce i rapporti che si sono intrecciati, tra il Regno Bizantino e la nostra città per circa sei secoli. Raccomandata a tutti coloro che prediligono l’arte classica.