Eccellenze Italiane-La triste storia dei Presidi pendolari
Eccellenze Italiane-La triste storia dei Presidi pendolari
La triste storia dei Presidi pendolari-Nel nostro Paese sono ormai mille i Dirigenti scolastici, che lavorano fuori dalle loro regioni d’origine e di questi 350 sono campani. La vita dei famosi Presidi pendolari è decisamente molto complessa e sacrificata, costretti a spostarsi con ogni mezzo, per ritornare quando possono dalle loro rispettive famiglie. I Presidi oltre ad avere una vita estremamente dura, sono costretti a spendere per ritornare a casa tantissimi denari, che chiaramente pesano enormemente sul loro compenso lavorativo mensile.
La triste storia dei Presidi pendolari-Particolarmente disagiati sono i Dirigenti scolastici, che lavorano a centinaia e centinaia di chilometri dalla propria Regione.
In questo caso i Dirigenti sono forzati a prendere spessissimo l’aereo, con costi decisamente rilevanti. Ma aldilà del discorso economico che ha sicuramente il suo peso, i Presidi facendo questo tipo di vita, sono costretti a trascurare particolarmente le proprie famiglie. Da sottolineare che lo scorso giugno l’Ufficio Scolastico della Campania ha asserito in maniera netta, che non avrebbe aperto assolutamente alla mobilità dei Dirigenti scolastici.
L’incongruenza di fondo è che lo stesso ufficio, ha poi dopo poco mesi emesso un bando di concorso, per inglobare 30 nuovi Presidi.
Situazione a dir poco paradossale, che ha scaldato ancora di più gli animi dei Dirigenti scolastici campani, che vedono la risoluzione del loro problema sempre più lontana.
La triste storia dei Presidi pendolari-Intanto il prossimo 7 maggio, ci sarà il rinnovo del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione e per l’occasione è stata creata una lista dal nome emblematico “DS fuori Regione”.
Concludendo quindi la Pubblica Istruzione Italiana, con a capo il Ministro Valditara, dovrà prima o poi farsi carico di questa dolorosa vicenda. Affinché i cosiddetti Presidi con la valigia, dopo aver onorato per anni il loro lavoro in altre sedi, ritornino giustamente nelle regioni d’appartenenza…