La tragedia di Ustica, la RAI riscrive la Storia: “Ustica, una breccia nel muro”

La tragedia di Ustica, la RAI Riscrive la Storia: “Ustica, una breccia nel muro” con Massimo Giletti

Ieri sera, la RAI ha trasmesso il programma “Ustica, una breccia nel muro”, condotto da Massimo Giletti, ottenendo un notevole successo con l’8,1% di share e quasi 2 milioni di telespettatori.

Il programma ha esplorato l’affascinante e tragico caso della caduta del DC 9 ITAVIA nelle acque del Tirreno a Ustica, avvenuta 44 anni fa e che ha provocato 81 vittime, inclusi 16 bambini e un neonato.

La sera del 27 giugno 1980, il volo ITAVIA 870, decollato da Bologna con due ore di ritardo a causa del maltempo, si è schiantato in mare. Le cause dell’incidente sono ancora avvolte nel mistero, con due principali ipotesi: una bomba o un missile.

La prima ipotesi è stata supportata dai documenti della Magistratura, ma le analisi sulla carlinga non hanno rivelato tracce di esplosione a bordo.

Anche la teoria del missile, che avrebbe potuto essere lanciato in una battaglia aerea tra forze NATO e un MIG libico, non ha trovato riscontri sulla fusoliera dell’aereo.

La tragedia del DC9 ITAVIA

La trasmissione di Giletti ha introdotto nuovi elementi che potrebbero gettare luce sull’incidente. In particolare:

  1. Il MIG libico: Secondo testimonianze, il famoso MIG non è precipitato il 18 luglio 1980, ma la stessa sera del 27 giugno 1980, dopo la caduta del DC 9 ITAVIA.

2. Un serbatoio sospetto: A circa 5 chilometri dal relitto del DC 9, è stato trovato un serbatoio con la punta azzurra, tipico degli aerei militari americani dell’epoca, e presumibilmente collegato alla portaerei Saratoga, ancorata nel golfo di Napoli.

3. Una testimonianza rilevante: Un ufficiale dell’aeronautica ha dichiarato di aver consegnato un documento riservato riguardante l’incidente a Giovanni Spadolini, dal 1981 Presidente del Consiglio, che si sarebbe rifiutato di firmarlo.

Radar fuori uso

La trasmissione ha anche sottolineato l’assenza di dati utili dai radar militari e civili italiani, che, secondo i vertici dell’aeronautica, erano

fuori uso o non avevano registrato nulla di significativo.

Ma cosa accadde realmente quella notte? Si ipotizza che il DC 9 ITAVIA si trovò nel mezzo di una battaglia aerea tra forze americane,

francesi, belghe e libiche.

Il MIG libico, nel tentativo di eludere gli aerei da guerra nemici, si sarebbe accodato al DC 9 e, durante una manovra, avrebbe urtato l’aereo

civile, causando la perdita di controllo e la conseguente caduta in mare.

La tragedia di Ustica

Il MIG libico

Il MIG libico, danneggiato, sarebbe poi precipitato sulla Sila, mentre un aereo NATO sarebbe finito nelle profondità del Tirreno.

Questo aereo, secondo l’ipotesi, sarebbe stato successivamente recuperato da forze con mezzi tecnici avanzati, presumibilmente non italiane.

Questa nuova ipotesi potrebbe fornire ulteriori risposte alle famiglie delle vittime, che da 44 anni aspettano la verità per

poter finalmente elaborare il lutto dei propri cari.

La trasmissione di Giletti ha dunque aperto una breccia nel muro di silenzio e mistero che circonda la tragedia di Ustica, offrendo nuovi spunti per indagini future.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *