Il Partito Democratico tra il voto online per le primarie e le convinzioni della propria base
Ormai dopo le prime schermaglie iniziali, i giochi all’interno del Partito Democratico per la ricerca del nuovo segretario diventano più seri. Negli ultimi giorni la deputata Elly Schlein, che è uno dei candidati più autorevoli per la nuova segreteria, ha proposto il voto online. Secondo la Schlein il voto per le primarie dovrebbe essere consentito ai propri elettori, sia tramite la partecipazione diretta con i tradizionali gazebo, sia on-line. Bonaccini Presidente in pectore dell’Emilia Romagna, altro candidato per le primarie, non sembra essere d’accordo. Secondo il Governatore il voto all’interno dei gazebo sarebbe più corretto e potrebbe essere decisamente più lineare. Seguendo chiaramente tutte le procedure previste dai regolamenti dettati dal Partito. Intanto in casa PD le discussioni sull’argomento imperversano. Gli altri due candidati alla segreteria e cioè Paola De Micheli e Gianni Cuperlo, si sono espressi abbastanza favorevolmente per il voto online. L’importante secondo loro è che ci siano precise regole che dovranno essere però osservate minuziosamente. A questo punto la votazione dovrebbe tenersi il prossimo 26 febbraio. Infatti pare che i candidati abbiano già trovato un accordo di massima che dovrà essere solamente siglato. Quello che per il momento sembra più lontano da tutti i giochi di palazzo è senza dubbio il segretario Enrico Letta. Unico suo ammonimento fatto fino ad ora è che la corsa alla segreteria PD dovrà essere organizzata in maniera trasparente e corretta. Frattanto la base dello storico Partito Democratico è in grande fermento. Secondo gli iscritti più anziani, il Partito Democratico che da sempre ha la conformazione di un grande gruppo popolare, dovrà nel prossimo futuro compiere politiche sempre più a sinistra, per supportare socialmente ed economicamente lo schieramento che lo sostiene ormai da decenni. Gli elettori chiedono anche alla nuova segreteria una progettualità ben delineata, da attuare nei prossimi anni futuri. Affinché il PD ritorni ad avere un ruolo di protagonista assoluto, nel sistema politico del paese. Subito dopo però si dovranno pensare nuove e fruttifere alleanze, che consentano al partito di ritornare a vincere nella prossima legislatura. Perché secondo la base è proprio questo uno dei punti nevralgici della sconfitta nelle ultime votazioni. Non essere riusciti assolutamente a creare una coalizione allargata di centro- sinistra, che consentisse di battere lo schieramento guidato da Giorgia Meloni. Quasi come se il PD avesse perso la propria identità e soprattutto la strada maestra, regalando il paese alle coalizioni antagoniste. Adesso per il popolo del Partito Democratico è il momento della svolta, si deve costruire una classe dirigente brillante per contrastare costruttivamente l’avanzata del centrodestra. I presupposti a questo punto ci sono tutti, vedremo a febbraio quali saranno i risultati…
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