La stoccata – Come si sapeva è stata una settimana politica molto intensa per Giorgia Meloni e per il suo nuovo esecutivo. Molteplici sono i problemi sul tavolo che hanno bisogno di attenzioni profonde e di veloci risoluzioni. Quello più spinoso e complesso è quello dei migranti bloccati, ormai da diversi giorni su tre barconi poco distanti dalle coste siciliane. Oramai è un vero braccio di ferro tra il Ministro degli Interni Piantedosi e gli organi preposti europei. L’idea di Piantedosi è quella di responsabilizzare i paesi ai quali appartengono le barche, che sono nella fattispecie Norvegia e Germania. In questo modo se ci fosse l’accordo i naufraghi sarebbero fatti sbarcare sul suolo italiano ma dovrebbero poi essere gestiti dai paesi ai quali appartengono le imbarcazioni. Intanto 985 persone continuano ad attendere in mezzo al mare che il muro contro muro si sblocchi al più presto. Si auspica che ci sia velocemente un lieto fine per questa triste storia. Nel frattempo Giorgia ha avuto il suo battesimo anche in Europa.
la Premier ha incontrata a Bruxelles la Presidente del Parlamento Europeo Metsola, quella della commissione von der Leyen e il presidente del Consiglio Europeo Michel. Dopo i soliti convenevoli di rito, fatti di strette di mani e di foto sorridenti, si è cominciato con celerità a parlare di politica internazionale. L’ orientamento dei vertici di Bruxelles è stato subito chiaro, in questo periodo contingente la strada intrapresa dalla comunità europea non si cambia. La linea di condotta incontrovertibile per il Parlamento Europeo è che non ci saranno pregiudiziali per il governo Meloni ma nemmeno sconti. Si andrà avanti su un giusto e corretto dialogo, ma su alcune posizioni l’Europa rimarrà stabile e coerente. Infatti per quanto riguarda nodi spinosi, come quelli dell’energia e del Pnrr, il percorso europeo rimarrà intatto.
i provvedimenti sostanziali saranno quelli precedentemente approvati. Quindi in parole povere, altri denari per risolvere il problema delle bollette italiane non saranno dati dalla comunità Europea. Questa rimarrà una grana che dovrà accollarsi l’esecutivo di Giorgia. Per quanto riguarda il Pnrr, gli esponenti europei non hanno intenzione di implementarlo, perché per loro modificarlo in maniera cospicua sarebbe errato e pericoloso. In definitiva come si sarà capito, la visita del primo ministro Meloni al Consiglio Europeo è stata accolta in modo cordiale ma non ha avuto grandi risultati politici. Per Giorgia le promesse elettorali sono ormai alle spalle, adesso avrà l’ingrato compito di costruire un dialogo politico europeo che doni rispetto e nuove possibilità al paese. Non sarà facile ma bisogna assolutamente tentare…
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