La scuola in Campania: In presenza o in Dad? Meglio in Dad…e allora in presenza!
Le divergenze fra Draghi e De Luca gettano la scuola nello scompiglio.
La scuola in Campania vive il caos assoluto, ma le responsabilità sono altrove, non certo attribuibili alla politica territoriale.
Eppure il Governo Centrale dovrebbe orientare le proprie scelte e i propri provvedimenti secondo la logica delle responsabilità
amministrative dei governi locali, gli unici ad avere il polso della situazione, in questo momento particolare, per i contagi da Covid.
I dati riferiti alla pandemia in atto sono di particolare gravità per la popolazione e i rischi di una saturazione del sistema sanitario sono
altrettanto allarmanti.
E’ vero che la Campania è regione di colore “bianco”, ma è pur vero che tale colorazione è assegnata per una allestimento ulteriore di un
numero esiguo di posti letto nelle terapie intensive, tale da non far scattare il colore giallo.
Questa l’unica motivazione che sta determinando la diatriba tra Governo centrale, Governo territoriale, Scuole, Famiglie degli alunni.
I fatti ci riportano ad una presa di posizione del Presidente De Luca che, tenuto conto dell’alta percentuale di contagiati, disponeva una
propria ordinanza per la chiusura delle scuole primarie e secondarie di primo grado, ad esclusione delle secondarie di secondo grado (le
scuole superiori per intenderci).
Al presidente De Luca facevano eco molti sindaci che, particolarmente attenti ai numeri della pandemia da Covid, decidevano con proprie
ordinanze anche la chiusura delle scuole secondarie di secondo grado.
A questo punto i genitori, in disaccordo con i sindaci, si rivolgevano al Tar per impugnare le ordinanze dei Sindaci, mentre il Governo Draghi
faceva lo stesso con l’Ordinanza del Presidente De Luca.
Di fatto il Tar ha sospeso l’ordinanza De Luca semplicemente perchè la Campania è regione di colore “bianco”, mentre le motivazioni dei Sindaci restano tutte in piedi, visto che le scuole secondarie sono tuttora in Dad.
Nel frattempo però anche gli alunni di molte scuole sono in agitazione con scioperi, cortei e assenza a scuola per le problematiche che esistono nelle varie sedi scolastiche, ma soprattutto perchè non è stato ancora avviato un vero piano di vaccinazione collettiva nelle scuole che, a loro volta, non sono fornite di appositi impianti e attrezzature atte a rendere le scuole sicure nella frequentazione.
Praticamente il caos tra chi parteggia per il Governo Draghi e chi sostiene le ordinanze di De Luca e dei Sindaci del territorio.
In mezzo la comunità scolastica, che di giorno in giorno è alle prese con la Dad, strategia d’insegnamento/apprendimento piuttosto complicata, oppure in preallarme perchè “domani si va in presenza”.
Ad onor del vero queste le parole del Tar con le quali, di fatto, è stata sospesa l’Ordinanza del presidente De Luca: “Considerato che neppure risulta che la regione Campania sia classificata tra le “zone rosse” e dunque nella fascia di maggior rischio pandemico e che il solo dato dell’aumento dei contagi nel territorio regionale, neppure specificamente riferito alla popolazione scolastica (nei confronti della quale, peraltro, come detto operano le vigenti disposizioni precauzionali in caso di accertata o sospetta positività) e peraltro neppure certo (posto che se ne lamenta al contrario l’incertezza derivante dall’incompleto tracciamento) e la sola mera possibilità dell’insorgenza di “gravi rischi”, predicata in termini di eventualità, non radicano (né radicherebbero) per sé solo la situazione emergenziale, eccezionale e straordinaria, che, in astratto, potrebbe consentire la deroga alla regolamentazione generale, a tacer d’altro perché già considerati, e ampiamente, dal legislatore nazionale”.
Cosa accadrà: si spera che le scuole possano riaprire in tutta sicurezza, seppure nella convinzione che i docenti, oggi, con grande sforzo verso la tecnologia, sono in grado di sviluppare complicate lezioni on line e mantenere, con i propri alunni, un rapporto quotidiano, elemento essenziale a supporto della loro psiche.
D’altronde chi non ha compreso la necessità di questo rapporto, celato nella Dad, non ha alcuna capacità di vedere oltre il proprio naso e capire il ruolo, sempre più criticato, del docente e della sua missione.
La scuola non è più quella tradizionale, ma è molto più complessa e assai più vera rispetto al passato, sia essa in presenza o in Dad.
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