La Festa dei Gigli di Nola: è a rischio la sicurezza
Una festa millenaria quella dei Gigli di Nola che nel 2013 ha ottenuto il riconoscimento di Patrimonio Culturale UNESCO.
“I Gigli…obelischi in legno alti 25 metri con base cubica di circa tre metri per lato, per un peso complessivo di oltre venticinque quintali. L’elemento portante è la “borda”, un’asse centrale su cui si articola l’intera struttura”.
Rappresentano per i nolani centinaia di anni di tradizioni sotto l’effige del Santo Patrono San Paolino e, nel mese di giugno, sfilano per i vicoli della città, in un percorso storico-emozionale, portati in spalla dai “cullatori”, per omaggiare la città e il suo Santo.
Ortolano, Salumiere, Bettoliere, Panettiere, Barca, Beccaio, Calzolaio, Fabbro, Sarto, queste le corporazioni che danno il nome al Giglio che, in totale, risultano essere in numero di otto, più la barca.
Va da sé che la simbologia rappresenta il fondamento anche di questa festa: il giglio come simbolo di fertilità e prosperità, ma poi, con il cristianesimo, ha assunto il significato di sacralità e devozione.
I nolani hanno verso i loro gigli una adorazione incommensurabile e in essi riversano per San Paolino la loro fede e il loro amore.
Elementi irrinunciabili per il movimento, per la “cullatura” dei gigli, sono le varre e i varretielli che insistono sulle spalle dei 128 “cullatori”, a loro volta facenti parte della “paranza”.
Durante il “Giugno Nolano” sono due momenti importanti che caratterizzano la Festa: la “cullatura” dei Gigli spogliati e, successivamente nell’ultima domenica del mese, la “cullatura” dei gigli vestiti, ricoperti con decorazioni di cartapesta con temi religiosi, storici, di attualità, ecc.
Durante il periodo pandemico la festa non si è svolta.
Quest’anno i nolani vogliono tornare alla normalità e rivedere i loro Gigli danzare per la città ricreando l’atmosfera di gioia e felicità che in passato ha sempre caratterizzato questa kermesse.
Oggi però ci accorgiamo che il senso di sicurezza durante i festeggiamenti ed in particolare nei periodi di “cullatura” dei gigli spogliati o vestiti che siano, sta venendo meno.
E’ tanta la gente che si accalca, considerando che sui percorsi anche le madri con bambini nei passeggini rischiano decisamente di essere travolte dalla folla che spinge in un senso o nell’altro.
Purtroppo le forze dell’ordine, non avendo altro da poter fare, controllano dai margini i movimenti delle persone, pronti ad intervenire nelle evenienze.
Chi scrive ritiene che potrebbe essere difficile intervenire in tempo utile in caso di seri problemi di salute.
C’è bisogno di vie di fuga, di portoni aperti, di negozi che prolunghino l’apertura durante le ore notturne nel corso della “ballata dei Gigli” e dare così opportunità alla gente di poter introdursi in caso di evenienza.
Sarebbe anche pensabile a vie di fuga a mezz’aria, con strutture addossate ai palazzi per permettere a chi ne ha bisogno di lasciare i percorsi per garantirsi la possibilità di fuoriuscire dalla calca della gente.
L’appello è rivolto ai “paranzari”, sempre probi nel dare consigli alle autorità su come gestire al meglio la Festa, ma anche e soprattutto alle autorità stesse affinché pongano attenzione nella migliore organizzazione dell’evento.
Tutti facciano la loro parte nella speranza che anche quest’anno San Paolino rivolga la propria attenzione alla città di Nola e faccia nascere la nuova Festa dei Gigli dalla dipartita di questa del 2023…”a festa nasc quann mor”.
L’augurio è speranza.
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