Il fascino del libro-La distanza tra me e il ciliegio
Il fascino del libro-Paola Peretti:La distanza tra me e il ciliegio-La consueta rubrica sulle novità letterarie
La distanza tra me e il ciliegio Opera letteraria molto garbata ed intensa quella scritta da Paola Peretti, intitolata “La distanza tra me e il ciliegio”, composta da 208 pagine e pubblicata dalla Giunti Editore. Paola Peretti è nata in provincia di Verona nel 1986 e prima di intraprendere la sua attività di scrittrice, ha lavorato come giornalista in alcuni settimanali e mensili del suo territorio. Paola ha anche insegnato per un lungo periodo, italiano ai bambini immigrati. Ritornando al libro suddetto l’autrice narra la storia di Mafalda, che ha nove anni ed indossa sempre un paio di occhiali spessi, di colore giallo. La ragazza ha una sua peculiarità e cioè conosce a memoria “Il barone rampante” di Italo Calvino.
Mafalda è una bambina decisamente timida e molto frequentemente scappa dalla scuola, per arrampicarsi su un ciliegio posizionato proprio di fronte all’edificio scolastico, sempre in compagnia del suo adorato gatto Ottimo Turcaret.
La ragazza vorrebbe addirittura andarci a vivere sull’albero, però non potrà farlo, perché una brutta patologia oculare tra poco la farà diventare cieca. Però Mafalda è una bambina che ama la vita ed essendo estremamente curiosa annoterà sul proprio diario, tutte le cose che con la cecità non potrà più fare. In maniera particolare Mafalda non potrà più contare le stelle, cosa che le piaceva tantissimo e soprattutto non potrà giocare a calcio con Filippo, bullo della classe, che riesce a comunicare solamente con la ragazza.
La distanza tra me e il ciliegio-Scorrendo le pagine del libro si capirà, se la ragazza avrà anche un altro modo possibile, per immaginare i colori del mondo.
Mafalda scriverà quindi un altro elenco di cose, che dovrà riuscire a fare, nonostante l’aggravarsi della malattia. Libro molto delicato e scorrevole questo della Peretti, che nonostante il dolore profondo della trama, si rileverà pieno di speranza per la vita della bambina. Il libro è consigliato soprattutto a un pubblico adolescenziale. Ma anche a tutti quei lettori, che sono particolarmente sensibili alla disabilità nei bambini, che tanti travagli provocano alle famiglie colpite!