La dinamica dell’uccisione di Michelle: 10 coltellate
Si inizia a ricostruire parte della dinamica dell’uccisione di Michelle, muore con 10 coltellate per mano di un amico
Si inizia a ricostruire parte della dinamica dell’uccisione di Michelle Maria Causo a Roma, che muore con 10 coltellate per mano di un amico. Continuano in queste ore le indagini sull’omicidio a Primavalle, in cui Michelle una 17enne è stata brutalmente uccisa a coltellate da un suo coetaneo. Dopo averla uccisa l’amico la ripone in un sacchetto della spazzatura e con un carrello trasporta il cadavere nella zona dove si gettano i sacchetti, si dirige quindi da via Dumset a via Borgia. Viene però incastrato da un passante che nota la scena in cui questo giovane trasporta il sacchetto dal quale gocciolava del sangue. L’uomo chiama subito il 112.
Attraverso le prime testimonianze si inizia a ricostruire la vicenda
Viene intervistato il padre di Michelle nella trasmissione “ore 14” su Rai2. “Verso le 11 ha detto al nonno ‘esco mezz’ora con gli amici poi torno per preparare il pranzo’. Noi poi l’abbiamo chiamata e squillava a vuoto. Poi dall’una meno dieci il telefono non squillava più”. L’assassino aveva già spento il suo cellulare e probabilmente aveva già inflitto alla vittima le 6 coltellate con un coltello da cucina.
Per quale motivo Michelle sarebbe andata a trovare l’amico ancora non è chiaro, ma si ipotizza che il ragazzo aveva un debito di 30 euro. Il drammatico profilo dell’uccisore che consumava droga e “faceva danni”, a detta degli amici. Sognava di diventare un trapper, era violento, sbruffone, faceva uso di droga e lo esibiva sui social, messaggi violenti, il 17enne arrestato per l’omicidio di Michelle Maria Causo aveva 13mila follower e un brano anche su Spotify.
Si sta ipotizzando che i due avessero avuto una lite a causa di soldi che il ragazzo doveva a Michelle per droga. Ma la versione del padre non coincide. “Era innamorato penso, non lo so, lei lo ha respinto perché lei ha un ragazzo da quasi due anni dall’altra parte di Roma, che ora è disperato. Non era incinta, lui non era niente, non stavano insieme, era un amico” dichiara il padre di Michelle. La pista del delitto passionale era stata esclusa proprio perché tra i due non c’era nulla, erano solo amici, ma non bisogna escludere nulla. L’unica certezza per ora è quella di un omicidio giunto al culmine di una lite.
La madre di Michelle dice che era un bravo ragazzo “Io l’ho visto due o tre volte era molto educato, più del dovuto, lo avevo detto anche a mia figlia. Ieri ci aveva detto che usciva un po’ con gli amici, verso le 11, e visto che noi eravamo a Bologna per un’operazione di mio marito, sarebbe tornata presto a casa e avrebbe cucinato per il nonno. La chiamavamo ma non rispondeva e poi il suo telefono non ha squillato più dalle 12.50 di ieri”.
Ancora non si conosce quindi il vero movente dell’omicidio non si sa se per motivi passionali o per soldi. Si stanno esaminando anche i messaggi che i due si inviavano tramite cellulare, ma il cellulare di Michelle non si trova, l’amico ha pensato bene di farlo sparire e subito dopo ha consumato il brutale delitto.
Il liceo Gassman si stringe al dolore dei genitori “Il Liceo Vittorio Gassman “si stringe al dolore dei genitori. La notizia della scomparsa di Michelle, uno dei tanti sorrisi della scuola, ha sconvolto tutta la comunità scolastica del Liceo Vittorio Gassman. Ci uniremo per non dimenticarla e far vivere in ognuno la sua Memoria”. questo post si legge sul sito della scuola. (Rainews)
Cosa è successo dopo che il ragazzo ha messo il corpo nel sacchetto della spazzatura
Dopo che l’assassino ha inflitto i 10 colpi di coltello alla vittima, inserisce il corpo in un sacchetto della spazzatura, ma dal sacchetto uscivano gocce di sangue. Appena giunto sul pianerottolo ha incontrato un vicino che gli ha chiesto cosa ci fosse in quel sacchetto e lui ha risposto “C’è del pesce”. L’uomo ha poi continuato la sua testimonianza “Alle 2.15 io e la mia ragazza eravamo in un parco qua vicino. Quando siamo rincasati e c’era un carrello del supermercato fuori dal portone vuoto e ho pensato ‘qualcuno deve uscire con qualcosa’. Sono rimasto in casa fino alle 15.16, dopodiché sono uscito di nuovo e ho visto il ragazzo con il sacco e le scale erano piene di sangue. Ci ho parlato perché non riuscivo a passare e lui mi ha detto di scavalcare il sacco che bloccava l’uscita. Gli ho anche chiesto se avesse bisogno di un aiuto a trasportarlo e cosa ci fosse dentro, mi ha risposto “del pesce”. Così mi sono insospettito e ho chiamato la polizia”.
Nel frattempo, il giovane con il carrello ha percorso i 150 metri che dividono via Dusmet da via Borgia, luogo dove ha abbandonato il cadavere. Qui il corpo è stato trovato dalla polizia, avvolto in un sacco e in una coperta gialla. Pochi minuti dopo, riavvolgendo il nastro, i poliziotti sono risaliti al luogo del delitto e quindi all’assassino. (NapoliToday)