Incidente del bus di Mestre : emergono nuovi elementi che avvalorano la “pista” del malore improvviso

Emergono nuovi elementi sull’incidente del bus di Mestre

Alberto Rizzotto, l’autista dell’incidente del bus di Mestre, si era recato più volte al pronto soccorso per problemi al cuore le settimane precedenti la strage del 3 ottobre. Lo evidenzia la cartella clinica del 40enne, morto insieme ad altri 20 passeggeri. Cio rafforza ulteriormente l’ipotesi che all’origine dello schianto dal cavalcavia dell’autobus elettrico ci sia un malore improvviso dell’uomo in quei frenetici momenti al volante. Non a caso, nelle stesse ore in cui viene diffusa la nota sullo stato di salute di Rizzotto, aumenta il volume dei dubbi in merito alla presunta correlazione tra la morte ed il vaccino Covid. Questo è quanto afferma il Giornale d’Italia.

La famiglia Rizzotto rileva invece che, prima della tragedia, «nessun accesso ospedaliero era stato necessario per Rizzotto a causa di ipotetici problemi cardiovascolari».

«Alberto – spiega l’avvocato Francesco Stilo – è stato in ospedale nel giugno scorso per motivi che restano riservati ma che nulla hanno a che fare con problemi al cuore e, negli anni precedenti, gli ingressi ospedalieri erano avvenuti per motivi di routine, o per controlli legati alla professione».

«Tutta la documentazione sanitaria – sottolinea Stilo – è a disposizione della Procura e fa a parte del materiale dell’autopsia che entrerà anche nel nuovo esame al cuore». (La NuovaVenezia)

L’autista dell’autobus elettrico schiantatosi a Mestre il 3 ottobre scorso, Alberto Rizzotto, aveva avuto nelle settimane precedenti la strage diversi accessi al pronto soccorso. A testimoniarlo, la cartella clinica del 40enne originario di Vazzola. Questa certifica come Rizzotto da settimane accusasse problemi cardiaci. Un’informazione che ha spinto il pm Cameli ad affidare alla cardiologa dell’Università di Padova, Cristina Basso, una nuova perizia, i cui risultati integrino quelli dell’autopsia eseguita dal medico legale Guido Viel. Egli infatti esclude la possibilità di un malore improvviso ai danni dell’autista.

La Procura di Venezia continua ad indagare sulle cause dell’incidente del bus di Mestre

Le prime risultanze dell’esame autoptico non possono bastare per eliminare tutti i dubbi che ci sono. La Procura di Venezia ha incaricato i medici legali Guido Viel e Roberto Rondolini, dell’istituto di Padova per gli esami. Il primo nel 2021 aveva eseguito l’autopsia su Alessandro Cavaretta, morto 3 giorni dopo la dose del siero e da lui, in poche ore, dichiarato deceduto per motivi “non correlati al vaccino Covid”.

La velocità con cui Viel aveva affermato non esserci correlazioni tra la morte di Cavaretta ed il vaccino Covid aveva suscitato alcune tesi in merito ad una supposta “faziosità ideologica”. Su diversi gruppi social il medico viene a più riprese indicato come “pro-vax”. A rinfocolare tali teorie, gli apparenti ritardi che sembrano invece accompagnare gli esami autoptici di Rizzotto, i risultati dei quali (quasi un mese dopo la tragedia) non sono ancora stati completamente sviluppati. Mancano tutt’ora quelli dei test al cuore dell’autista, gli unici che potrebbero confermare un malore improvviso e l’eventuale collegamento della sua morte con il vaccino Covid.

Dopo i risultati della prima autopsia parziale che escludeva problemi al cuore per il 40enne e la presenza di un malore improvviso come causa del decesso, c’è attesa per gli accertamenti sul cuore che sono stati effettuati lunedì 6 novembre.

Una nuova perizia disposta dalla Procura sul cuore di Alberto Rizzotto, l’autista dell’autobus precipitato a Mestre il 3 ottobre scorso uccidendo 21 passeggeri e ferendone 15
(Foto by Facebook)

Nuovi dati emergono dalla cartella clinica dell’autista del bus di Mestre

L’emergere della cartella clinica di Rizzoto, tuttavia, dà nuovamente forza all’ipotesi del malore improvviso. Molti la considerano sempre più certa, e la nomina di Basso per la nuova perizia sembra testimoniare che anche il pm Cameli intenda indagare con attenzione questa pista. La docente padovana, infatti, è conosciuta come una “luminare delle morti improvvise”. La sua nomina, dunque, non sembra affatto casuale.

In concomitanza con la ripresa di vigore della tesi del malore improvviso, poi, tornano ad aumentare le voci che vedono una correlazione tra il presunto malore ed il vaccino Covid. Voci che sembrerebbero trovare sostegno anche nelle ricerche dello stesso Rizzotto, iscritto ad un gruppo facebook, Effetti collaterali, specializzato nell’informazione sui danni da vaccino. Non è escluso temesse per reazioni avverse dopo le tre dosi fatte. L’autista era forse alla ricerca di informazioni su ipotetici effetti riscontrati dopo l’inoculazione.

Danni collaterali è una piazza virtuale dell’omonima associazione nella quale si discusse e si segnalano migliaia di testimonianze di quanti affermano di aver sofferto o soffrire di malori seguiti all’inoculazione da vaccino. Corollario a tale informazione, la teoria che in molti oggi ritengono sempre più credibile: Alberto stava cercando informazioni sul tema delle reazioni avverse da vaccino Covid.

Altri elementi avvalorano la tesi del malore improvviso

Altro elemento che sembrerebbe sostenere la possibile narrazione del malore improvviso seguito ad effetti avversi da vaccino Covid, le testimonianze di persone vicine ad Alberto (la cui veridicità delle parole non è potuta essere verificata da parte de Il Giornale d’Italia). Secondo i quali il 40enne avrebbe sofferto di reazioni avverse dopo la terza dose di vaccino. Tra i commenti comparsi sotto le numerose discussioni in merito: “Rimosso il suo profilo fb dove lamentava malesseri dopo le punturine”.

Tali accertamenti medici sono fondamentali per chiarire una volta per tutte se sia stato un malore improvviso la causa morte di Rizzotto e dello sbandamento del bus, oppure no. Fatto sta che, nonostante i primi esiti, l’ipotesi di un malore che sembrava anche la più forte negli attimi dopo l’incidente, rimane in piedi. Se il cuore di Rizzotto era sano allora non si spiegano l’assenza di frenata, i segni lungo il guardrail ed altre immagini scattate sul luogo della tragedia, che lasciano in piedi tutte le ipotesi. (Il Giornale d’Italia)

C’è molta attesa attorno a questa vicenda. In primis sono le famiglie ad aspettare perché se si venisse a scoprire che il malore improvviso è alla base di tutto, allora addio ai risarcimenti, visto che rientra nei “casi fortuiti”. Una circostanza che che esclude la negligenza da parte del vettore. Ne consegue che partirebbero lunghissime battaglie legali.

Se Alberto Rizzotto abbia avuto o meno un malore improvviso, lo decreteranno gli accertamenti approfonditi sul cuore. Restiamo in vigile attesa dei risultati.

 

 

 

 

 

 

 

 

Marianna Caprio

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