Il tifo azzurro delude con le offese pesanti a De Laurentiis e sua figlia. Ancora una volta dobbiamo registrare episodi deprecabili e ignobili provenienti da personaggi che si definiscono tifosi azzurri. Per l’ennesima volta il presidente De Laurentiis e sua figlia Valentina sono stati letteralmente presi di mira con pesanti offese derivanti da una ingiustificata insoddisfazione per l’andamento del mercato.
A nulla è servito l’esempio della scorsa stagione quando gran parte della tifoseria contestò l’operato della società.
È bastato il mancato acquisto di un calciatore, seppur importante, a scatenare la feroce ed immorale villania di tali personaggi. I loro epiteti ed insulti sui social hanno costretto Valentina a chiudere il proprio profilo Twitter.
Le ingiurie di mercato sono arrivate sotto un post in cui la figlia del presidente del Napoli condannava i recenti stupri di Palermo e Caivano.
Dal pubblicare un post contro la violenza sulle donne a chiudere il proprio account social poco dopo il passo non è breve. Ma può diventare una conseguenza immediata se il filtro del «linguaggio civile» — gestito non dalla piattaforma ma solo dal buon senso, quando c’è, degli utenti — viene meno e un profilo viene invaso da insulti per un mancato acquisto di calciomercato. Due argomenti distanti anni luce ma in grado di riunire schieramenti di haters, confluiti nel caso specifico, sul profilo Twitter di Valentina De Laurentiis.
Figlia del presidente del Napoli e dirigente del club azzurro nel settore marketing, si è recentemente occupata anche degli aspetti logistici dei ritiri a Dimaro e Castel di Sangro; insomma, nessun legame diretto con le scelte di calciomercato della società partenopea. Tanto meno con il “no” di Gabri Veiga al Napoli (il che non avrebbe comunque giustificato le offese). Lo spagnolo ha preferito l’Arabia Saudita e questo rifiuto non è andato giù a molti tifosi azzurri.
Alcuni però hanno esagerato e si sono sfogati in maniera sconsiderata e pesante proprio su Twitter, rispondendo a un post di Valentina De Laurentiis che condannava i recenti stupri di Palermo e Caivano. Due pagine nere della violenza sulle donne che la dirigente azzurra aveva voluto stigmatizzare con una foto e due frasi: «Proteggi tua figlia» cancellata, e poi «Educa tuo figlio». Un post, questo, che ha scatenato così tanti insulti — indirizzati a lei e al padre — che De Laurentiis poco dopo ha disattivato il suo profilo. Ingiurie per quel mancato acquisto di calciomercato sotto una scritta che voleva far riflettere e che con il calcio non aveva nulla a che fare. L’epilogo peggiore dopo un post che condannava la violenza sulle donne.
L’Unione Azzurra Nel Mondo, a nome dei 90 Club Napoli Amici che rappresenta, nel biasimare fermamente tali deprecabili episodi, è vicina alla famiglia De Laurentiis e si dissocia in modo fermo e deciso.
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