Giugliano, il resposabile del pronto soccorso lascia per protesta

Dopo le varie problematiche che ha affrontato e la difficile situazione che si vive all’ospedale San Giuliano a Giugliano in Campania, il responsabile del pronto soccorso, in questi giorni, ha rinunciato all’incarico. Carenza di personale, di strumenti e dispositivi,  lavori sospesi da tempo e problemi di sicurezza che si vivono al pronto soccorso dell’ospedale di Giugliano hanno spinto, in questi giorni, il dottor Mario Ciafrone, responsabile del suddetto, a rinunciare all’incarico.

Problemi cronici che ora si sarebbero aggravati fino a spingere il responsabile a lasciare l’incarico per protesta. Secondo un operatore del nosocomio di Giugliano ” il Dottore si è comportato da vero “eroe”, per come ha svolto il suo lavoro fino ad oggi”. Le dimissioni sono sintomo di condizioni divenute insostenibili. Una vicenda seguita, con attenzione, dal sindacato Cisl, che sta provando a difendere il presidio sanitario che ha un utenza di circa trecento cinqualtamila cittadini dell’area nord di Napoli.

“Secondo la precedente dirigenza, ha dato la più attenzione agli altri presidi ospedalieri, emarginando quello di Giugliano, adesso ci ritroviamo con tutti questi problemi. Il nostro direttore Sanitario, con tutta la buona volontà che ci possa mettere, essendo responsabile di due aziende sanitarie (quella di Giugliano e quella di Ischia), non è riuscito a gestire i problemi strutturali del pronto soccorso. Ci sono lavori durano da mesi, che non arrivano mai alla fine. Siamo quasi al punto di mettere dei letti a “castello” per ovviare ai problemi…” Ha dichiarato l’operatore Sanitario del’ospedale San Giuliano .

Le dichiarazioni degli operatori sanitari del pronto soccorso di Giugliano

Nel pronto soccorso si può arrivare anche ad attendere, per il ricovero in altri reparti, restando completamente isolati telefonicamente, anche per oltre dieci giorni. Luca Barra, infermiere, ha dichiarato ai microfoni di Teleclub Italia: “La presenza esagerata al pronto soccorso, con una carenza di organico mai vista,porta a fare spesso straordinari e doppi turni. Privandoci anche di quella che è la nostra vita privata. Oggi come oggi, ci ritroviamo in un pronto soccorso dove abbiamo dichiarato i quattro posti OBI (osservazione breve intensiva), dove i pazienti dovrebbero sostare al massimo 36 ore, ce li troviamo per settimane intere perchè il turno over non viene fatto. Non esiste un riciclo di pazienti, non c’è una variazione delle condizioni e i pazienti restano nel pronto soccorso settimane intere. oltre a tutto ciò, siamo l’unico pronto soccorso dove non esiste un triage bifasico”.

“Noi ci mettiamo la faccia, ha continuato l’infermiere. Ed è per questo che siamo i primi a subirne le conseguenze e ad essere aggrediti. Le persone, attendendo e non conoscendo le dinamiche, non possono capire quale è il percorso principale da fare”.

I sindacalisti valutano, quindi , lo stato di agitazione e si aspettano risposte concrete dai dirigenti dell’Asl Napoli 2 Nord, a partire da interventi per l’ingresso del pronto soccorso.

Ciro Iovine, operatore p. s. e responsabile CISL FP, ha rilasciato una dichiarazione: “Al momento non abbiamo una porta che sia  congrua con le misure standard di sicurezza. Quindi siamo soggetti ad aggressioni quasi tutti i giorni. Abbiamo fatto varie segnalazioni che, ovviamente, riguardavano la “vecchia” gestione. Questo perchè quella attuale è subentrata poco. Inoltre abbiamo fatto anche un’assemblea dei lavoratori, una decina di giorni, fa dove abbiamo dato voce a tanti operatori che hanno segnalato tantissime criticità.

Noi del sindacato CISL FP, siamo il primo sindacato sia a livello regionale che sul territorio Nazionale. E faremo di tutto per restituire sia dignità lavorativa, ma soprattutto tranquillità lavorativa ai nostri dipendenti. Inoltre cercheremo di fare del San Giuliano, una piccola eccellenza per quanto riguarda i cittadini del territorio”.

L’operatore sanitario conclude in questo modo il suo intervento.” Abbiamo fatto un incontro con il direttore sanitario per esporre tutte queste problematiche. lui si è preso dieci giorni di tempo per cercare di trovare un pò di soluzioni. Spero nei miglioramenti su tutti i punti che gli abbiamo esposto. E spero che , anche dalla nuova direzione strategica, che sembra attenta alle nostre problematiche, arrivino risposte. Pare siano stati stanziati dei fondi per il nuovo ospedale. Diciamo che ci stanno dando la dovuta attenzione.”

Purtroppo le criticità e gli episodi di aggressioni sono all’ordine del giorno in quasi tutti gli ospedali del territorio. Chi ne paga le conseguenze sono i pazienti che si sentono “abbandonati” dal sistema sanitario e si vedono privati di un’adeguata assistenza. La Sanità paga da tempo i moltissimi tagli di fondi apportati negli ultimi decenni. La speranza è che si riesca a “riavviare” al meglio un sistema strutturalmente “moribondo”. Proprio in questo periodo di crisi finanziaria ed economica per far resuscitare la Sanità occorrerebbe un miracolo. A questo punto confidiamo in San Gennaro per Napoli e in San Giuliano per Giugliano in Campania.