Sgomento, dolore, incertezze, dubbi, sono queste le sensazioni che ogni giorno migliaia di persone provano davanti ai malori improvvisi che si verificano quotidianamente in Italia.
BARI – Dramma questa mattina a Bari dove è morta a seguito di un malore,Mariangela Caldarola, un’insegnante di scienze di 66 anni presso il Liceo Artistico ‘Pino Pascali’. La vittima è deceduta nell’aula professori. Secondo le prime informazioni, prima dell’arrivo del suo 118, un suo collega le avrebbe praticato un massaggio cardiaco visto che le sue condizioni peggioravano con il passare dei minuti.
Marco era molto conosciuto in paese, e non solo, per la sua grande passione per il basket: prima giocatore, poi allenatore, dirigente e arbitro, aveva trasmesso l’amore per la pallacanestro a decine di ragazzi che lo ricordano con affetto e ora ne piangono la scomparsa.
“Con la tua passione per la pallacanestro, la tua gentilezza e la tua sensibilità sei entrato nella vita di tante gente ed era impossibile non volerti bene. I tanti ricordi che ci legano non svaniranno mai. Eri un ragazzo dolcissimo, educato e molto rispettoso: grazie per tutto il tempo dedicato ai nostri figli”. Si legge tra centinaia di messaggi apparsi sui social. E, ancora: “solo 10 giorni fa hai accompagnato la tua mamma nel suo ultimo viaggio. Un dolore troppo grande per te: ora camminate assieme tra le nuvole”.
Profondamente scossa l’Asd Trenzano Basket con cui il 40enne collaborava da sempre e di cui era anche dirigente: “Negli anni insieme a Marco abbiamo passato tanto tempo in palestra e sui campi da gioco sempre con l’intento e la volontà di far crescere e divertire i giovani delle nostre squadre. Ci mancherà”. Scrive la società sui social. (Brescia Today)
Centinaia di persone erano presenti per il funerale: celebrato alle 15 di venerdì 14 aprile, nella chiesa parrocchiale di Casaglia. In memoria di Marco Antonio Moreschi prima del fischio di inizio delle partite di basket del weekend verrà osservato un minuto di silenzio. Così come disposto dal comitato sportivo provinciale (Csi) di Brescia
PISA-Giovedì pomeriggio si è verificata una tragedia ad Orentano, nel comune di Castelfranco di Sotto (Pisa), dove un paracadutista della Brigata Folgore ha perso la vita durante un lancio di prova. La vittima è Gianluca Spina, un pará di 49 anni originario della Calabria che faceva parte del 186° reggimento paracadutisti Folgore di Siena.
Si stanno valutando diverse ipotesi sull’incidente, tra cui quella che il paracadutista possa essere stato colto da un malore in volo subito dopo l’apertura del paracadute a caduta libera, impedendogli di atterrare correttamente. I carabinieri della stazione di San Miniato stanno conducendo le indagini sull’incidente. La tragedia è avvenuta in una zona riservata alle esercitazioni a Altopascio.
La vittima è finita nel giardino di una casa a Orentano, confinante con Altopascio. Nonostante i tentativi di soccorso, purtroppo non c’è stato nulla da fare per salvarlo. La procura di Pisa ha avviato un’inchiesta e ha ordinato l’autopsia per determinare le cause del decesso.
L’incidente è avvenuto intorno all’ora di pranzo del 13 aprile. I proprietari dell’abitazione hanno allertato immediatamente il 118 dopo aver visto il militare a terra e incosciente. Purtroppo nonostante i tentativi di rianimazione, il paracadutista è morto poco dopo.(IL Mattino)
“Abbiamo visto vigili del fuoco e carabinieri attorno all’abitazione di Saverio ma non potevamo immaginare la gravità di quanto successo. Siamo addolorati per la sua morte“. Raccontano i vicini di casa.
Fonti vicine ai carabinieri hanno parlato di morte naturale poco dopo il ritrovamento a casa sua. Tuttavia nella mattinata di ieri la salma del 49enne è stata posta sotto sequestro dalla magistratura, che ha anche disposto l’esame autoptico inizialmente non previsto. Testimoni hanno raccontato di un ricovero in ospedale avvenuto lo scorso sabato, a seguito di un non meglio precisato malore sofferto mentre era fuori casa.
Dopo poco però Cecchi si era apparentemente ripreso; aveva firmato i fogli necessari per uscire dall’ospedale ed era tornato a casa sua. Nessuno dei suoi amici lo aveva più visto in giro nei giorni successivi e proprio questo ha destato i sospetti: da lì l’allarme e l’intervento dei carabinieri nella casa di via della Lama.
L’uomo abitava da solo da circa un anno, dopo la morte dell’anziana madre avvenuto lo scorso giugno. Con lei aveva condiviso la casa dopo la separazione dalla moglie, avvenuta alcuni anni fa. Cecchi era un volontario molto attivo della ProCiv di Chiesina Uzzanese e per questo era ben conosciuto in paese, rimasto sotto shock dalla notizia della sua morte. (La Nazione)
VIAREGGIO, 14 aprile 2023 – E’ improvvisamente deceduto a causa di un malore fatale il professor Augusto Vannucci, strappato all’affetto dei suoi cari a solo 54 anni. Dopo il malessere è stato soccorso dal personale del 118 allertato dalla compagna davanti ai cui occhi si stava consumando il terribile dramma. E’ stato poi trasferito in codice rosso all’Opa di Massa, ma ogni tentativo di strapparlo alla morte è purtroppo risultato vano.
Augusto Vannucci aveva aperto più di dieci anni fa un centro studi a Viareggio. Quest’ultimo porta il suo stesso nome sul Lungo Canale Est vicino al museo della Marineria. Al Centro studi sono confluiti in questi anni studenti di tutte le età dalle scuole medie fino all’Università per chi doveva preparare esami anche complessi. Il centro è specializzato sia in ripetizioni private che in recupero degli anni scolastici.
Fisico atletico, carattere espansivo sapeva creare proprio con gli studenti un feeling particolare. E molti di loro, anche attraverso i canali sociali lo hanno voluto salutare, increduli di fronte alla tragedia che ha colpito il loro professore.
Molti di quegli studenti hanno ricordato che il Centro studi e in particolare il professor Vannucci erano diventati un punto di riferimento per le loro stesse vite. Seguendo le sue volontà, la famiglia ha dato l’assenso all’espianto degli organi. Un ultimo gesto di solidarietà compiuto dal professor Augusto Vannucci che lascia nella comunità viareggina un vuoto enorme. (LA NAZIONE)
Ognuno è libero di credere che questa “silenziosa strage” sia normale. Ugualmente, tutti abbiamo il diritto di avere dubbi e di porci delle domande. Restiamo sempre in vigile attesa di risposte valide.
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