TRIESTE, 25 Ottobre – Finalmente fatta giustizia per i portuali di Genova. Il Giudice del Lavoro Paolo Ancora del Tribunale di Trieste ha accolto il ricorso di 11 lavoratori di Adriafer annullando le sospensioni comminate dall’azienda per le assenze dal lavoro nei giorni dello sciopero del 15 ottobre 2021 e dei giorni seguenti durante le manifestazioni contro l’obbligo del green pass per poter lavorare.
Alpt (Agenzia per il Lavoro Portuale del porto di Trieste) e Adriafer, che si occupavano delle ferrovie portuali, depositarono, nel novembre 2021, decine di esposti per assenza sospette durante il blocco del varco 4. A questa azione seguì il disconoscimento della rappresentanza sindacale del Coordinamento dei lavoratori portuali (Clpt) da parte di tutte le società dello scalo e numerose sospensioni disciplinari comminate da Adriafer e Trieste Marine Terminal per adesione allo sciopero non autorizzato.
Lo rende noto il Coordinamento Lavoratori Portuali Trieste con una nota. “A due anni dai fatti il giudice ha fatto proprio quello che abbiamo sempre sostenuto – riporta il comunicato – le sanzioni disciplinari comminate dall’azienda erano assolutamente illegittime. Non possiamo che esserne molto felici e fare i nostri complimenti al giudice, ma soprattutto ai lavoratori, che hanno avuto la determinazione e il coraggio di portare l’azienda in tribunale, e all’avv. Sponza, che ha difeso le loro ragioni”. Per quanto riguarda autorità, aziende, organizzazioni sindacali “pseudo ‘rappresentative’ e altri, preferiamo non dire nulla”, conclude la nota.
A due anni dalle proteste e dalle manifestazioni contro l’obbligo di Green pass, il giudice ha annullato le sospensioni dal lavoro inflitte ai portuali, dopo lo sciopero del 15 ottobre 2021, ritenendo e dichiarando illegittime tali misure. Rimane, purtroppo, il licenziamento di Stefano Puzzer, ex portuale ed ex sindacalista del Clpt (Coordinamento lavoratori portuali Trieste) divenuto, nel difficile periodo delle restrizioni per il Covid-19, uno dei punti di riferimento di coloro che, non solo a Trieste, protestavano contro l’obbligo di Green pass per accedere al posto di lavoro e dunque contro l’obbligo vaccinale.
Lo scorso luglio il tribunale del lavoro di Trieste aveva rigettato il suo ricorso. I fatti risalgono allo stesso 15 ottobre 2021, quando Puzzer, pur essendo regolarmente in possesso del Green pass, si era rifiutato di mostrarlo, decidendo poi di autosospendersi senza stipendio. Sorte simile è toccata a Fabio Tuiach, altro leader delle proteste contro il Green pass.
Le assenze dal lavoro il 15 ottobre 2021, giorno di sciopero, e dei giorni seguenti, durante le manifestazioni contro l’obbligo del Green pass, portarono a varie manifestazioni. Tra le queste vi fu un sit-in pacifico, disperso dai getti d’acqua degli idranti della polizia, una scena che difficilmente dimenticheremo. Ancora una volta la giustizia fa luce su eventi veramente inauditi.
Restiamo in vigile attesa che altri giudici applichino le leggi con coscienza e conoscenza della costituzione che dovrebbe tutelarci.
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