Frattamaggiore: un medico è stato violentemente preso a pugni
Nell’ ospedale di Frattamaggiore un medico è stato preso a pugni al pronto soccorso
Nell’ospedale di Frattamaggiore un medico è stato preso violentemente a pugni da un uomo al pronto soccorso. L’aggressore forse si fingeva malato e sofferente. Il tragico episodio è accaduto al Dottor Giovanni Toscano che quando i è accorto che l’uomo stava bene e non aveva nulla gli ha consigliato di tornare a casa, ma l’uomo ha reagito.
“Gli ho detto che non aveva nulla e poteva essere dimesso. Mi sono voltato per andare dagli altri pazienti e lui mi ha colpito con un pugno alla tempia che mi ha fatto perdere i sensi“. Questo è accaduto al medico e molto probabilmente l’uomo fingeva di star male.
Come si è svolta l’aggressione
“Si è presentata questa persona” – racconta Toscano – “e in accettazione ha spiegato di non riuscire a mettersi in piedi. Sosteneva anche che, pochi giorni prima, era stato al Cardarelli perché vittima di un’aggressione a scopo di rapina. Io l’ho visitato, ma era sanissimo. Non presentava nessuno dei problemi che dichiarava di avere. Gli ho detto che la sua presenza in pronto soccorso era inutile“.
La reazione è stata subito violenta: “Mi ha minacciato di colpirmi alla testa con la sedia. Io sono abituato alle aggressioni verbali e gli ho semplicemente fatto notare che in quel modo non avrebbe risolto nulla. Mi sono voltato per effettuare le altre visite e, a quel punto, lui si è alzato in piedi e mi ha sferrato il colpo. Dopo, è arrivata la polizia e lo ha portato via“.
L’uomo è stato subito identificato dagli agenti
L’aggressore è stato subito identificato dagli agenti, era un uomo di 42 anni di Casoria con precedenti di polizia. E’ stato denunciato per lesioni personali. Il Dottor Toscano è sotto schoch per quello che gli è successo “Se una persona mi colpisce mentre sto lavorando per lui, quando non possono far nulla e non posso reagire non so cosa pensare. Sarebbe una buona idea ripristinare i presidi di polizia in tutti gli ospedali. Adesso sono a casa perché mi gira la testa e ho la pressione alta. Lo spavento c’è stato. Io resterei anche a casa, ma c’è un problema di carenza di personale e non me la sento. Giustamente, i giovani hanno paura di lavorare al pronto soccorso“. (NapoliToday)
Nessuno tocchi Ippocrate: infermieri picchiati nell’obitorio
E’ di due giorni fa il post su Facebook dell’associazione Nessuno tocchi Ippocrate: infermieri picchiati nell’obitorio.
Asl Napoli 1: aggressione n.35 del 2023 (50 aggressioni totali tra Napoli 1 e Napoli 2 da inizio anno)
Succede al Cardarelli di Napoli, 3 infermieri sono stati malmenati da un gruppo di 8 persone che volevano accedere all’obitorio per visitare la salma di un uomo 72enne morto per cause naturali. Sono intervenute diverse volanti della polizia che hanno identificato i responsabili. L’increscioso evento pare sia accaduto circa 15 giorni orsono, ma solo adesso ci viene segnalato, e noi lo inseriamo regolarmente nella conta delle aggressioni avvenute nel territorio della Napoli 1.
La presenza dei presidi fissi delle forze dell’ordine presso gli ospedali
Purtroppo le aggressioni medici, personale sanitario e guardie giurate continuano senza sosta in tutta Italia. La maggior parte delle violenze avviene presso i reparti di pronto soccorso.
E’ del mese di marzo la dichiarazione del Ministro della Salute Schillaci in cui si menzionava l’intenzione di istituire dei presidi fissi delle forze dell’ordine nelle strutture ospedaliere. Ad oggi sono presenti soltanto in alcuni nosocomi, la situazione resta drammatica ed occorre con urgenza intervenire.
“Per quanto concerne le iniziative normative da mettere in campo, anticipo che è allo studio dei miei Uffici una proposta normativa, da adottarsi di concerto con i colleghi del Ministero dell’Interno e del Ministero della Giustizia, che mira a garantire presso le strutture sanitarie – individuate in base a determinati parametri relativi a fattori di rischio – un presidio fisso delle forze dell’ordine, nonché ad assicurare un maggior grado di sicurezza ai professionisti sanitari nell’esercizio delle loro funzioni, mediante il superamento dell’attuale meccanismo di perseguibilità a querela di parte delle aggressioni commesse ai danni del predetto personale, prevedendo la generale procedibilità d’ufficio del reato a prescindere dalla gravità della lesione”. (Quotidianosanita.it)