Francia: un poliziotto spara e uccide un 17enne

In Francia a Nanterre, un poliziotto spara e uccide un 17enne

In Francia, a Nanterre, un poliziotto che voleva fare un controllo, spara e uccide un 17enne, questa notte protesta con scontri e violenze. Ieri mattina la tragedia, il giovane è stato fermato al volante di una vettura noleggiata ed era già stato identificato dalla polizia dopo diverse violazioni del codice della Strada. Secondo la polizia il giovane si sarebbe rifiutato di obbedire agli ordini dei due agenti e sarebbe ripartito. A questo punto uno dei poliziotti che lo teneva già nel mirino ha sparato uccidendolo.

Secondo la versione della polizia, l’agente avrebbe sparato perché il giovane automobilista avrebbe cercato di investirlo. In un video, diffuso sui social network, si vede invece che il poliziotto che ha sparato non era posizionato davanti al mezzo ma all’altezza della portiera anteriore sinistra e impugnava già la pistola. Nelle immagini si vede l’auto che riparte e l’agente che spara subito dopo. La vittima è stata raggiunta da un colpo mortale al petto mentre l’auto ha concluso la sua corsa poche decine di metri più avanti, schiantandosi contro un palo. I successivi test per alcol e droga nel sangue sono risultati negativi.

Il poliziotto di 38 anni sospettato della sparatoria mortale è stato arrestato per omicidio volontario. “È un gesto assolutamente illegittimo e che non rientra assolutamente in un quadro di autodifesa poiché è chiaro che il poliziotto era al lato del veicolo che era fermo“, ha dichiarato uno degli avvocati della famiglia Nahel, aggiungendo: “Sentirsi minacciati non giustifica sparare una pallottola nel petto

Questa notte è imperversata una protesta con scontri e violenze

Questa notte centinaia di persone sono scese in strada protestando davanti alla stazione di polizia di Nanterre urlando slogan contro gli agenti. La manifestazione ben presto però è degenerata con lancio di oggetti e fuochi d’artificio contro i poliziotti, auto e motorini dati alle fiamme, incendi di palazzi pubblici e danneggiamenti vari.

Tutti i bidoni della spazzatura in quasi tutte la città di Nanterre sono stati bruciati“, ha dichiarato ieri sera un agente di polizia. Le forze dell’ordine hanno cercato di fermare i gruppi di rivoltosi che ogni volta si formavano con gas lacrimogeni e cariche e alla fine si contano almeno 30 persone fermate e diversi feriti tra cui una ventina di poliziotti, anche se nessuno in gravi condizioni. Gli scontri si sono verificati anche in altre città, è stato riferito dal ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin. “Ci sono state delle violenze urbane ieri sera, molto concentrate nell’Hauts-de-Seine, un po’ nell’Île-de-France e un po’ nelle province“, ha detto Darmanin.

Le tensioni si sono estese a diverse altre città vicine come Clichy-sous-Bois, Asnières e Colombes con edifici pubblici dati alle fiamme, pensiline degli autobus distrutte e barricate in strada e sui binari ferroviari. Tantissimi gli slogan contro la polizia che chiedono “Giustizia per Nahel” cantando “polizia ovunque, giustizia da nessuna parte”. (Fanpage)

Altri drammatici casi di uccisioni da parte della polizia

Risale a febbraio scorso l’uccisione di un afroamericano sulla sedia a rotelle. Il 29enne fermato a Memphis, Tennessee, e morto tre giorni dopo a causa delle ferite riportate dopo le aggressioni violente subite dai poliziotti. Questo omicidio ha scosso l’intera America e le immagini crude sono anche state diffuse su YouTube. Il disabile è stato ferito da 10 colpi di pistola, volontà quindi di uccidere e non di neutralizzare.

Un anno fa l’omicidio di Raffadali in Sicilia, un poliziotto confessa di aver ucciso il figlio di 24 anni con spari ripetuti, dopo aver avuto un’accesa discussione.

Tante, troppe le vittime per mano dei poliziotti in America

Secondo una nuova analisi dei dati, l’anno scorso è stato il più letale per quanto riguarda la brutalità della polizia negli Stati Uniti e le vittime sono state in proporzione per lo più nere. Questo quanto si legge su Osservatorio Repressione.

Le forze dell’ordine hanno ucciso almeno 1.183 persone nel 2022, ovvero più di tre al giorno, secondo l’organizzazione no-profit Mapping Police Violence, che gestisce un database di casi segnalati di brutalità da parte della polizia, tra cui persone uccise con colpi di pistola, taser, percosse o immobilizzate. Si tratta del numero più alto di incidenti mortali da quando gli esperti hanno iniziato a monitorare le uccisioni nel 2013, e i numeri potrebbero salire man mano che il gruppo continua a inserire altri dati nel suo catalogo, aggiornato l’ultima volta il 31 dicembre.

Il numero di uccisioni di poliziotti nel 2022 ha superato di 31 unità quello dell’anno precedente. Nel 2021, la polizia ha ucciso 1.145 persone; 1.152 nel 2020; 1.097 nel 2019; 1.140 nel 2018 e 1.089 nel 2017. Delle 1.183 persone uccise dalla polizia lo scorso anno, il 25% erano neri, sebbene gli afroamericani rappresentino solo il 13% della popolazione. I neri avevano il triplo delle probabilità di essere uccisi rispetto ai bianchi e avevano più probabilità di essere disarmati, ha rilevato l’organizzazione non profit.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *