Siamo ormai ai nastri di partenza del 73esimo Festival di Sanremo 2023 e pare che tutti, ormai, sappiano tutto dei cantanti in gara, delle canzoni, degli ospiti e di quelle che saranno le singole esibizioni di chi calcherà il palco dell’Ariston.
Amadeus, il patron di questo Festival (è la quarta volta che la Rai si affida a lui), ha provveduto attraverso una meticolosa e solerte strategia di informazione, a esplicitare tutti i particolari della kermesse.
Lo scopo di chi scrive, è, invece, allontanare un attimo lo sguardo da ciò che succederà questa sera alle ore 20,30, e guardare indietro, nel passato, per trasferire a oggi alcune particolarità sul Festival di Sanremo.
Era il Festival della Canzone Italiana che, negli anni dal 1948 al 1949, faceva cantare gli italiani reduci dalla seconda guerra mondiale.
Si svolgeva a Viareggio e alla “Capannina del Marco Polo”, il 25 agosto 1948 vinse “Serenata al primo amore” di Pino Moschini; nel 1949 la canzone regina fu “Il topo di campagna” di Narciso Parigi.
Dal 1951 il Festival della Canzone italiana lasciò spazio al Festival di Sanremo, con il trasferimento in Liguria di tutti coloro che ruotavano intorno al mondo della musica in Italia.
Assunsero la paternità del Festival i compianti Angelo Nicola Amato, direttore del casinò di Sanremo e Angelo Nizza, conduttore radiofonico.
Uno dei volti noti a Sanremo è sicuramente Gianni Morandi che nella duplice veste di cantante e di conduttore, ha dapprima vinto, nel lontano 1987 con la canzone “Si può dare di più”, e poi ha condotto 2 edizioni, quelle del 2011 e 2012 rispettivamente vinte da Roberto Vecchioni con “Chiamami ancora amore” e Emma Marrone con “Non è l’Inferno”. La curiosità del Festival 2012 rimane la “farfalla di Belen”.
Oggi Gianni Morandi sarà coconduttore di Sanremo con il suo amico Amadeus.
Eterno secondo alla kermesse in terra di Liguria, Toto Cutugno. Il cantante ha partecipato 15 volte a Sanremo, ha vinto una sola volta (nel 1980 con il brano “Solo noi”), ma ben sei volte si è classificato al secondo posto ed è ricordato per questo.
E siamo al Re, titolo che conquista sul campo, di tutta la macchina sanremese…Pippo Baudo.
Il presentatore siciliano, punta di diamante della Rai ha condotto 13 edizioni del Festival: 1968, 1984, 1985, 1987, 1992, 1993, 1994, 1995, 1996, 2002, 2003, 2007, 2008. Durante l’edizione del 1995 un uomo minaccia di suicidarsi lanciandosi dalla galleria del teatro Ariston, ma Pippo Baudo interviene dissuadendo tale Pino Pagano. Fu vero atto di eroismo?
Intanto il Pippo nazionale ha superato di 2 lunghezze Mike Bongiorno che, a sua volta, per ben 11 volte, è stato conduttore principe di Sanremo.
Ultima analisi riguarda i premi che si assegnano al Festival di Sanremo:
Ora che ne sappiamo di più, sorge spontanea la domanda: “Qualcuno snobberà Sanremo”?
Chi scrive, pensa che si è solito dire “io non lo guardo”, ma in fondo in fondo, sono proprio loro i più informati ed i più critici, segno che la loro TV non era accesa su un canale diverso da quello della Rai.
E allora…BUON FESTIVAL A TUTTI!
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