Ercolano: tenenza dei Carabinieri intitolata a Gennaro Niglio
Ercolano, la tenenza dei Carabinieri intitolata al Valore Militare Gennaro Niglio, ieri la cerimonia
Ieri con una imponente cerimonia ad Ercolano la tenenza dei Carabinieri é stata intitolata al Valore Militare, Gennaro Niglio. Durante la funzione il sindaco di Ercolano, Avv. Ciro Buonajuto, ha consegnato all’Arma dei Carabinieri la “cittadinanza onoraria” per il contributo inestimabile nella lotte ai cartelli criminali che tra il 2004 e il 2012 si contesero il predominio del territorio.
Nel cortile della Tenenza Carabinieri di Ercolano, il Comandante Interregionale “Ogaden” Generale di Corpo D’Armata Andrea Rispoli, insieme ai familiari del decorato, alle massime autorità militari militari, civili e religiose della provincia, ha voluto onorare la memoria della Medaglia d’Argento al V.M, ricordando le tappe salienti della sua vita.
Gennaro Niglio sarà il nome scolpito sulla facciata del comando ercolanese, oggi nella sua nuova struttura, formalmente inaugurata per l’occasione. Un monito e un esempio per tutti i carabinieri quotidianamente investiti del difficile ruolo di portatori sani di legalità, in un territorio complesso e dinamico.
La cerimonia si è conclusa con la benedizione dei locali della caserma e dopo uno “sciogliete le righe”, invocato con le atti eroici del decorato impressi nel cuore.
Il taglio del nastro per l’inaugurazione della nuova struttura
Il “taglio del nastro” per l’inaugurazione della nuova struttura, fa da sfondo ad un’attività di controllo del territorio che affonda le radici nel tempo, con risultati straordinari dal punto di vista preventivo e repressivo.
A lungo invocata e recentemente inaugurata la “stanza tutta per sé”, un progetto sostenuto da Soroptimist International club e accolto con entusiasmo dall’Arma dei Carabinieri
Si tratta di un ambiente riservato all’ascolto e alla denuncia , allestito con arredi più accoglienti e caldi, distinti da quelli degli uffici generalmente utilizzati per la raccolta delle denunce.
La “Stanza” di Ercolano, la terza della provincia di Napoli dopo quelle di Capodimonte e Caivano, va ad inserirsi in un contesto territoriale che abbraccia l’intera area vesuviana e costiera, spesso problematica per l’incidenza della criminalità comune e organizzata. Un ulteriore presidio per contrastare con la prossimità il fenomeno della violenza di genere, in un territorio sul quale l’Arma dei Carabinieri investe quotidianamente impegno e risorse umane sui piani preventivi e repressivi.
Chi era Gennaro Niglio
Nato nel 1949 e morto in un drammatico incidente nel maggio del 2004, Niglio fu insignito della Medaglia di Argento al Valor Militare per l’eroico coinvolgimento in un’importante operazione di contrasto alla criminalità organizzata, compiuta nel 1982 nella città di Corbara, in provincia di Salerno, alla guida dei suoi uomini. Durante l’azione fu colpito dai proiettili esplosi da appartenenti ad un clan camorristico responsabili di gravi delitti.
Nonostante le ferite sanguinanti, Niglio reagì “con determinazione e, dopo aver colpito con l’arma in dotazione uno dei malfattori, riuscì ad arrestare tutti i criminali coinvolti sequestrando numerose armi, munizioni, documenti falsificati ed autovetture con targhe contraffatte”.
Allora alla guida come Capitano della Compagnia di Nocera Inferiore (SA) Gennaro Niglio perse la vita col grado di Generale di Brigata cucito sulle spalle, durante il comando della Regione Carabinieri Sicilia e dopo una brillante carriera di successi.
L’ultima denuncia dei carabinieri di Ercolano
Negli ultimi due anni i carabinieri di Ercolano hanno denunciato per maltrattamenti in famiglia ben 83 persone, 11 il conto di quelle arrestate. L’ultimo la scorsa serata. I militari della tenenza sono intervenuti in Via Mare per un 43enne che poco prima aveva minacciato la moglie.
La donna ha presentato diverse denunce contro il marito violento, descrivendo, al sicuro tra le pareti della “stanza”, i continui maltrattamenti e le pressanti richieste di denaro per placare la dipendenza dalla droga.
Quando la vittima è rientrata nell’abitazione che condivideva con il coniuge per recuperare alcuni indumenti, il 43enne l’ha insultata, minacciata e si è barricato da solo in casa. E appena ha intravisto la pattuglia dei Carabinieri, ha promesso che avrebbe lanciato di tutto dal balcone.
L’uomo è stato fermato ma prima di essere ammanettato ha colpito un infermiere arrivato sul posto con un equipaggio del 118. E’ ora in attesa di giudizio.
Il discorso del sindaco di Ercolano avv. Ciro Buonajuto
“Da oggi la nostra tenenza dei Carabinieri è ufficialmente intitolata alla memoria del Generale Gennaro Niglio, Medaglia D’Argento al Valore Militare, e all’Arma dei Carabinieri è stata conferita la cittadinanza onoraria di Ercolano. In questo 9 maggio, giornata dell’Europa, che celebra la pace e l’unità dei popoli, anniversario della morte di Aldo Moro e Peppino Impastato, da Ercolano facciamo sentire ancora forte il nostro messaggio di legalità”
“Quando 8 anni fa sono diventato sindaco, l’amministrazione comunale fu messa davanti ad una scelta anche delicata – continua Buonajiuto – Bisognava finanziare un cantiere, quello della Tenenza dei Carabinieri, che aveva perso il precedente finanziamento e non c’erano risorse. Ed allora tutti insieme decidemmo di contrarre un mutuo, come si fa in una famiglia quando bisogna realizzare qualcosa di importante. Ed è così che con fondi comunali abbiamo realizzato la Caserma che poi abbiamo concesso in comodato d’uso all’Arma dei Carabinieri”
“I carabinieri hanno avuto un ruolo importante nella sfida vinta contro la criminalità, non soltanto per la professionalità dimostrata, ma anche e soprattutto per l’attenzione e l’umanità; per la capacità di stare accanto ad una comunità spaventata che si accingeva ad andare in Tribunale a testimoniare contro i loro aguzzini. Per questo la mia Amministrazione ha voluto fortemente conferire la cittadinanza onoraria all’arma perché l’arma è parte viscerale di questa città così come si sentiva parte di questa comunità l’indimenticato generale Gennaro Niglio” ha poi concluso. (Lo strillone)