Aldo Brandi, editore dello storico mensile “Vivere” distribuito al centro direzionale di Napoli, è morto l’altro ieri a 74 anni a causa di un male incurabile. I funerali si sono svolti oggi alle 11 presso la “Parrocchia di San Giuseppe” ad Agnano.
Il suo cognome era già noto in città grazie alla famiglia di provenienza molto conosciuta nell’ambito degli antiquari partenopei. “Vivere”, il giornale da lui creato circa trent’anni fa, è stato da sempre un punto di riferimento per gli ospiti, fissi e non, della cosiddetta “city”made in Napoli.
Anche se proveniva da un altro quartiere, la zona del centro direzionale diventerà presto la sua seconda casa. Ed è proprio in virtù di tale simbiosi con il territorio che,
Aldo Brandi, si è da sempre battuto per migliorarne la vivibilità. Numerose le iniziative e le proposte che lo hanno, probabilmente reso, il principale punto di riferimento della suggestiva area business nostrana. Infatti, in primis, ha contribuito, con mappe e totem informativi, a migliorare il difficile orientamento delle migliaia di ospiti quotidiani, tra i grattacieli del centro direzionale. Contestualmente ha sempre avuto un occhio attento per la sicurezza del luogo denunciando, attraverso il suo giornale, tutte le negatività e i pericoli sia in superficie che nelle aree sotto il livello pedonale. Successivamente ha dato adito ad iniziative ludiche, sportive e culturali. Appassionato di calcio e grande tifoso del Napoli, è stato l’organizzatore del torneo di calcio a 5 “palla al centro direzionale”.
Quella del museo all’aperto al centro direzionale è di sicuro l’iniziativa che più stava a cuore ad Aldo. Il progetto, prevedeva sculture di grandi artisti contemporanei provenienti da tutto il mondo ed era finito sul tavolo dei principali politici locali. Per Brandi, “i grattacieli del Centro Direzionale e le Stazioni dell’Arte, costituirebbero insieme al Museo, un’ecosistema culturale di altissimo livello, in grado di attrarre diversi segmenti turistici, a costi abbastanza contenuti. Si darebbe così respiro alle attività commerciali della zona che hanno vissuto tempi bui soprattutto durante il periodo del COVID.”
Il Museo al Centro Direzionale rimane, in ogni caso, un’idea vincente e un’occasione di rilancio e di rinascita per il Centro che non merita di continuare a scontare l’isolamento dal resto della città e l’assenza di progetti per riqualificarlo. Sarebbe bello se tutto ciò si realizzasse caso mai ricordando con una targa il contributo del principale sostenitore
La redazione di napolinews360.it porge le più sentite condoglianze alla moglie Maria, ai figli Sara e Andrea, alle sorelle Teresa e Carla e al fratello Antonio.
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