Chiude la storica libreria Pironti a piazza Dante
L’ antica libreria Pironti di piazza Dante chiude
L’ennesima libreria che chiude a Napoli dopo anni di attività. La libreria Pironti, che ha fornito libri scolastici e non, a migliaia di napoletani, chiude i battenti. Un’altro pezzo del cuore di Napoli che va via. Si vocifera che al suo posto ci sarà l’ennesima attività di food. Ancora una volta un simbolo di cultura sarà sostituito da un’attività di puro consumismo alimentare.
Ormai nessuno più legge e questo non è che l’ennesimo colpo basso alle attività che hanno apportato a questa città solo arricchimento culturale.
Come nasce la libreria Pironti
Tullio Pironti era uno scugnizzo, pugile, libraio ed editore . Nasce a Napoli nel 1937 e inizia la sua attività editoriale nel 1972. La libreria Pironti nasce grazie alla famiglia Pironti che fin dai tempi dei Borboni aveva avviato l’attività libraria nel regno. Infatti gli Avi di Tullio Pironti, iniziarono l’attività libraria dopo la persecuzione subita nel regno borbonico da Michele Pironti, magistrato che divenne poi ministro della Giustizia, dopo l’unità d’Italia.
Tullio Pironti come editore ha collezionato grandi successi, dal Camorrista Alla morte di Papa Luciani di David Yallop. Molti gli autori che l’editore annovera tra le sue pubblicazioni, spiccano Giuseppe Marrazzo, Fernanda Pivano.
Il giornalista Carratelli ha curato la biografia di Tullio Pironti : Libri e cazzotti. Egli narra il percorso da scugnizzo, nato nel cuore antico di Napoli (via tribunali) a pugile (40 incontri con la Nazionale Italiana Pugilato) ed infine libraio ed editore. Tullio Pironti, nasce, quindi, nelle viscere della città Borbonica. Amava definirsi “un grande pugile mancato ed un grande editore mancato. La sua autobiografia è stata tradotta anche in America.
I Pironti a Napoli, che vendono libri sono tanti, ma Tullio ha reso la sua libreria a piazza Dante una vera e propria istituzione in città. Chi ha avuto il piacere di recarsi in questa libreria quando c’era Tullio Pironti , sa bene che fosse un uomo molto affabile a cui piaceva raccontare storie.
L’editore napoletano ha dichiarato che “fare l’editore a Napoli è molto difficile”. Lui si è “inventato” questo mestiere , senza mezzi e senza progetti. Ha scommesso su se stesso ed ha vinto portando in Italia grandi autori entrati poi nei cataloghi dei grandi editori. Si è dovuto scontrare con i “colossi”dell’editoria dell’epoca: Mondadori, Einaudi ed Editori Uniti.
Sognava di dare a Napoli una casa editrice di importanza Nazionale, ma realizzare questo progetto era molto difficile. Specialmente senza l’aiuto delle istituzioni. Infatti era cosciente che per i piccoli editori non ci fosse futuro in Italia. Ma lui non ha mai mollato. Aveva seguito, infatti l’esempio del padre che è vissuto fino a 102 anni e non si è mai arreso. Ci ha lasciato il 15 settembre 2021. La sua libreria era in gestione ad un gruppo di giovani impiegati.
Ormai da tempo l’editoria mondiale attraversa una crisi profonda per la diffusione di E-Book e della stampa digitale. Aver perso anche questa attività, che rappresentava un “punto di diffusione della cultura”, è veramente un colpo al cuore di questa città.
La libreria Pironti chiude per sfratto
La notizia risale a venerdì 6 dicembre 2023 ma solo in questi ultimi giorni se ne parla sui social. Oggi infatti risulta già chiusa. Infatti proprio venerdì 6 gennaio i proprietari dell’immobile hanno consegnato alla storica libreria lo sfratto esecutivo. Molto probabilmente il locale sarà destinato ad uso diverso. Trovandosi in una zona centralissima è pressochè certo che sarà affittato a breve. Si ipotizza che a sostituire la libreria ci sarà l’ennesimo bar , ristorante o punto di vendita di cibo take away. Un settore in crescita in una città meta di turismo low cost.
La libreria Pironti , dal secolo scorso e fino agli inizi del Duemila , era un punto di incontro per scrittori, attori e giornalisti famosi. Gran parte del merito era dovuto al carisma che il compianto Tullio aveva. Purtroppo nonostante l’impegno del gruppo di giovani che sono subentrati all’editore, anche questa attività non è sopravvissuta alla crisi che da anni ci attanaglia.
Chi conosce bene la città , ha memoria che in questa zona del centro storico di Napoli, sorgevano decine di negozi di strumenti musicali. Oggi sono pochissime. Al posto delle vecchie botteghe hanno aperto bar, negozi di Kebab e attività legate al food. Anche piazza Dante e Port’Alba stanno subendo lo stesso destino. Quindi si sta verificando un vero sgretolamento di quello che era un patrimonio storico e culturale di questa città. I libri ormai rappresentano solo bei ricordi (per molti) e si possono ancora toccare con mano e testimoniare la bellezza di un’epoca che ormai non esiste più.