CASORIA, LA VOCE DEI DISABILI A CASORIA ORA SI SENTE. E VOGLIONO VIVERE LA CITTA.
Riceviamo e pubblichiamo.
A Casoria ci si ricorda dei diversamente abili soltanto una volta all’ anno: quando tutto il mondo celebra la giornata della disabilità. Per tutti gli altri giorni dell’anno viviamo nella totale indifferenza per i portatori di handicap. Marciapiedi inaccessibili, sconnessi ed impraticabili, tra deiezioni canine, ostacoli e buche stradali, trabocchetti ed inutili ostacoli che per comodità chiamiamo “barriere architettoniche”. Luoghi pubblici che dovrebbero essere facilmente accessibili che diventano chimere inaccessibili. In realtà le barriere sono nella testa di chi ci governa. Che da decenni si disinteressa della triste condizione della città: un insieme di fastidiosissimi ostacoli, spesso insormontabili per una minoranza che dovrebbe essere tutelata. Ma per i diritti fondamentali di un disabile pare non ci siano soldi nelle casse comunali. Questione di priorità. Da invertire velocemente.
Girare in una città come Casoria è complesso. Ancora mancano gli scivoli in molti marciapiedi, ci sono delle persone che parcheggiano nei posti dei disabili, ci sono persone che parcheggiano senza pensare che stanno intralciando una via, obbligando persone disabili a fare dei giri assurdi per trovare un modo per arrivare alla meta finale, che magari può essere un ufficio per un appuntamento di lavoro o un ambulatorio medico per una visita. Ostacoli che, per le mamme con passeggini, gli anziani e le persone con disabilità, diventano un vero e proprio limite alla libertà personale. Siamo in una delle tante vie di Casoria, del centro di Casoria, e troviamo due problemi. Da un lato la città storica che cerca di adeguarsi (e ancora non ci riesce) a quelle che sono le esigenze delle persone in carrozzina, dall’altro troviamo l’aspetto culturale.