Cartoline Europee-La consueta rubrica sulla Politica Europea
Non si placano assolutamente in Francia le proteste contro la riforma delle pensioni volute dal Governo e dal Presidente Macron. Stamattina un gruppo nutrito di manifestanti (circa 200 persone), ha bloccato la tangenziale di Parigi paralizzando praticamente molte arterie stradali cittadine, costringendo gli automobilisti intrappolati a lunghe attese. Tutto questo è avvenuto subito dopo che la riforma è diventata legge, senza che ci sia stata la votazione del Parlamento Francese. La tramutazione in legge della riforma è stata voluta dal Presidente Macron, che ha deciso con un intervento decisamente maldestro l’approvazione della legge. Appena saputa la notizia sono cominciate nuovamente le proteste e le manifestazioni in tante città francesi. Come sempre nella capitale Parigi si sono registrate le proteste più pesanti, che sono state prima arginate e poi bloccate dall’intervento della polizia dopo ore di scontri. Da registrare che anche nella notte precedente si erano riscontrati molti tafferugli, andati avanti fino al primo mattino. Ricordiamo che le proteste sono nate perché tra le altre modifiche, il Governo francese appoggiato fin dall’inizio da Macron, vuole portare l’età pensionabile dai 62 ai 64 anni d’età. Adesso dopo la tramutazione in legge della riforma, i sindacati sono sempre più convinti di continuare gli scioperi, con l’intenzione precisa di paralizzare tutto il paese. Molti settori hanno accettato la strada intrapresa dai sindacati francesi. Come il settore delle raffinerie ma anche la categoria dei netturbini, che ha dichiarato di voler continuare lo sciopero fino al prossimo 20 marzo. Decisione che sta chiaramente lasciando le strade francesi, nella sporcizia e nel più totale degrado Ma i francesi non si fermano vogliono assolutamente continuare la protesta, fino a che Macron non ritiri la riforma. Ci sono precedenti in questo senso, infatti nel 1995 ci fu il ritiro della riforma delle pensioni da parte del governo dell’epoca e anche nel 2016 l’Esecutivo francese dovette ritirare una legge, che avrebbe dovuto sancire la creazione di un contratto, di prima assunzione per i ragazzi. Quindi la strada intrapresa dai sindacati in Francia non si cambia. Secondo un recente sondaggio il 67% dei Francesi è favorevole alla protesta, perche credono che bisogna continuare l’azione fino a quando la legge non venga ritirata. In definitiva la notizia certa è che la Francia continua strenuamente la sua battaglia e non ha alcuna intenzione di fermarsi!
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