Cartoline Europee-Il progetto economico UE
Cartoline Europee-La consueta rubrica sulla Politica Europea
Cartoline Europee-Per cercare di rilanciare la politica economica europea, il Presidente del Consiglio UE Charles Michael, ha chiesto alla commissione un piano da attuare per i paesi in difficoltà. Secondo Michael c’è bisogno di un progetto comune di sostegno alle industrie europee, per frenare e combattere i grossi incentivi elargiti dagli Stati Uniti alle proprie attività imprenditoriali. Il piano europeo per il rilancio, è stato strutturato in diversi punti. In primis, bisogna continuare con il fondo Sure. Il progetto è stato creato nel 2020 per cercare di aiutare i paesi europei in gravi difficoltà, per colpa del cataclisma provocato dalla pandemia. Il fondo completo ha un valore di 100 miliardi, dei quali 27 sono stati già elargiti al nostro paese che li ha adoperati per il sostentamento dello stato sociale. Altro piano di sostegno economico europeo, è stato senza dubbio anche il Recovery Fund, attraverso un fondo denominato Next Generations dal valore di 750 miliardi di euro, atto a combattere i gravi danni economici causati dall’era pandemica. I settori che devono essere sostenuti in questo progetto, sono il sistema digitale, il comparto della sanità e il settore dell’economia ecologica. L’ Europa per il proprio risollevamento economico, ha predisposto anche dei fondi per aiutare gli stati in difficoltà, nella spesa dovuta al notevole rincaro energetico. Si consente così con questa manovra, una maggiore autonomia ai paesi europei in difficoltà, nei confronti di quelle nazioni che erogano il gas a prezzi proibitivi. Infine c’è anche un fondo europeo dal valore di 360 miliardi di euro, predisposto per ridurre le differenze regionali all’interno dei singoli stati. La somma elargita ha come obiettivo il rimpinguamento economico delle politiche sociali, che di volta in volta saranno attuate. Intanto per quanto concerne l’Italia il Governo Meloni dovrebbe spendere ancora 70 miliardi di fondi europei accantonati, entro il 2023. Il ministro degli Affari Europei Fitto negli ultimi giorni ha dichiarato a più riprese, che gli organi competenti delle Regioni e dei Ministeri sono in grave ritardo per espletare le pratiche progettuali e burocratiche, che consentirebbero di sbloccare speditamente le somme stanziate. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha fatto sapere che una parte delle risorse economiche non ancora utilizzate, potrebbero servire come il pane per finanziare progetti professionali per i beneficiari del famoso reddito di cittadinanza. Ma questa non sarà una cosa semplice, perché il cambiamento di rotta dovrebbe essere motivato alla UE, che molto probabilmente non accetterebbe. Fitto ha anche intenzione di chiedere al Parlamento Europeo una maggiore flessibilità per spendere i fondi, ma non sarà assolutamente facile perché per ottenerli bisognerebbe rivedere una parte sostanziale del progetto. Comunque tutto questo sembra a dir poco paradossale, che in un Paese come l’Italia dove la crisi economica morde voracemente le caviglie, ci sono i denari europei ma non si riesce a predisporre un piano adeguato per poterli spendere completamente.