Busta paga più pesante con la Manovra 2025?

Busta paga più pesante con la Manovra 2025?

Il governo italiano ha l’obiettivo di ridurre il peso fiscale per il ceto medio con la Manovra 2025.

Ci dovrebbero essere la conferma del taglio del cuneo fiscale e la rimodulazione delle aliquote Irpef, già avviata nel 2023, con una possibile revisione delle soglie di reddito e delle aliquote.

La decisione finale sarà presa solo a metà ottobre, quando sarà chiaro il gettito proveniente dal concordato preventivo e l’entità del cosiddetto “tesoretto” fiscale.

Le ipotesi sul tavolo

Il governo Meloni, attualmente, in collaborazione con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, sta lavorando su diverse ipotesi.

La più conservativa prevede la conferma delle misure già adottate nel 2023, come il taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35.000 euro e la rimodulazione delle aliquote Irpef, che ha ridotto gli scaglioni da quattro a tre, con un’aliquota del 23% per i redditi fino a 28.000 euro e del 35% per i redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro.

In un contesto di crescente pressione fiscale, l’obiettivo è offrire una riduzione significativa delle imposte per i redditi medi, pur mantenendo un equilibrio nei conti pubblici.

Conferma delle misure del 2023

Nel caso in cui venissero confermate le misure introdotte nel 2023, i vantaggi fiscali per i contribuenti resterebbero limitati rispetto all’anno precedente.

Per chi guadagna 25.000 euro annui, ad esempio, si confermerebbe un risparmio di circa 1.108 euro, pari a poco meno di 100 euro netti al mese.

Per i redditi di 35.000 euro, il risparmio salirebbe a 1.552 euro l’anno, mentre per chi guadagna 55.000 euro il beneficio si ridurrebbe a soli 259,65 euro, annullandosi completamente per i redditi superiori ai 60.000 euro.

Riduzione dell’aliquota al 33% e ampliamento della soglia a 50.000 euro

Una delle ipotesi allo studio per la Manovra 2025 è la riduzione dell’aliquota Irpef del secondo scaglione, dal 35% al 33%, per i redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro.

Questa misura potrebbe generare vantaggi significativi soprattutto per i redditi elevati: chi guadagna 55.000 euro, ad esempio, potrebbe risparmiare fino a 440 euro rispetto al 2024.

Tuttavia, per i redditi più bassi, come i 25.000 euro, non ci sarebbero cambiamenti sostanziali.

Riduzione dell’aliquota al 33% e ampliamento della soglia a 60.000 euro

Un’altra ipotesi prevede l’ampliamento della soglia del secondo scaglione a 60.000 euro, con una riduzione dell’aliquota al 33%.

In questo scenario, il risparmio fiscale sarebbe più marcato: chi guadagna 55.000 euro potrebbe ottenere un risparmio di 940 euro l’anno. Questa modifica porterebbe vantaggi significativi per i redditi medio-alti, che potrebbero beneficiare della riduzione dell’aliquota anche oltre i 50.000 euro, limite attualmente in vigore.

Le coperture e l’impatto sulle deduzioni

Tuttavia, l’efficacia di queste misure dipenderà dalle risorse disponibili per finanziare tali riduzioni fiscali.

Il governo sta valutando tagli alle cosiddette Tax Expenditures, ovvero le deduzioni e detrazioni fiscali attualmente in vigore.

Se questo taglio fosse significativo, potrebbe ridurre il risparmio netto derivante dalla riduzione delle aliquote, vanificando in parte i benefici per i contribuenti.

Marco Cuchel, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti (ANC), ha sottolineato l’importanza di bilanciare le riduzioni fiscali con una riforma più ampia del sistema. “La sforbiciata sulle Tax Expenditures dovrebbe essere attentamente ripensata anche alla luce di una vera lotta all’evasione”, ha dichiarato Cuchel, riferendosi alla necessità di incentivare l’emersione della base imponibile attraverso il contrasto di interessi tra contribuenti e Stato.

La Manovra 2025, dunque, promette di portare nuove modifiche alla tassazione dei redditi in Italia, con un focus particolare sulla riduzione del cuneo fiscale e sulla rimodulazione delle aliquote Irpef.

Le simulazioni suggeriscono che i maggiori benefici andrebbero ai redditi medio-alti, ma l’effetto reale sui contribuenti dipenderà dalle coperture finanziarie e dall’eventuale riduzione delle detrazioni fiscali.

Il cantiere della Manovra è ancora aperto, e solo a metà ottobre si saprà con certezza quale direzione prenderanno le riforme.

Francesco Masucci

Giornalista pubblicista, speaker presso radio libere napoletane negli anni 70/80: Radio Sud 95, Radio Marte. Redattore presso casanapoli.net, forzazzurri (fine anno 2019).

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