Blitz al Senato, le attiviste di Ultima Generazione si denudano e si gettano fango addosso davanti a Palazzo Madama. Secondo quanto riportato su Fanpage.it, si sono posizionate davanti alla sede del Senato, a Palazzo Madama. Hanno preso taniche e secchi pieni di fango e, dopo essersi spogliate, si sono rovesciate la melma addosso. È questa la protesta della mattinata di oggi, martedì 23 maggio 2023, davanti al Senato delle attiviste di Ultima Generazione. Davanti all’entrata del Palazzo, ai loro piedi, la pozza di fanghiglia, intorno a loro turisti, passanti e altri attivisti con tanto di maglietta arancione e la scritta Non paghiamo il fossile, il nome dell’ultima campagna per richiedere lo stop dei combustibili fossile che, poco prima, hanno provato ad attivare estintori contro le mure del palazzo. A bloccarli, gli agenti della locale.
“Aiutateci per la transizione ecologica”, hanno urlato di fronte alla folla di passanti e turisti. Il gesto è un chiaro riferimento alle persone coinvolte nell’alluvione dell’Emilia Romagna e a quanto potrebbe succedere di catastrofico nei prossimi anni. “Abbiamo portato il fango in Senato, ma le nostre istituzioni sono già imbrattate da chi siede su quelle poltrone”, hanno scritto sui loro social network gli attivisti e le attiviste di Ultima Generazione.
“L’azione vuole essere una risposta all’invito/ricatto del presidente del Senato Ignazio La Russa di andare a spalare il fango in Emilia Romagna”, hanno aggiunto nel loro comunicato stampa
Sul posto sono arrivati subito alcuni agenti della Polizia Locale che hanno allontanato le attiviste dall’entrata di Palazzo Madama e le hanno bloccate. Oltre ai vigili urbani, sul posto sono accorsi anche i carabinieri: sul caso stanno indagando i militari di Roma Centro. Trasferiti in caserma 11 fra attivisti e attiviste, la loro posizione resta al vaglio degli inquirenti.
L’Italia è distrutta dalla crisi climatica ed ecologica. Siamo tra i Paesi più colpiti in Europa e i prossimi anni saranno sempre peggio. Se non cambiamo rotta subito, presto non ci saranno più né cibo né lavoro, rischieremo di perdere le nostre case e sarà la gente comune a pagarne le conseguenze.
L’ organizzazione sociale come la conosciamo ora rischia di essere spazzata via; scuole, ospedali, e tutte le infrastrutture collasseranno se non invertiamo subito la rotta. La causa di questo collasso ecoclimatico è chiara. Sono passati infatti decenni da quando gli scienziati hanno iniziato ad avvertirci del pericolo di utilizzare i combustibili fossili.
Nonostante questo, il Governo italiano investe in energia fossile molto di più rispetto a quanto faccia con energie rinnovabili. Nel 2021 in Italia sono stati stanziati 41,8 miliardi di euro per le fonti fossili. Ben 7,2 miliardi di euro in più rispetto all’anno precedente. Nel 2022 i numeri sono ancora maggiori.
Tra il 2019 e il 2021 l’Italia ha fornito 2,8 miliardi all’anno solo in finanza pubblica per i combustibili fossili piazzandosi al sesto posto mondiale tra i finanziatori dell’energia fossile, superando Arabia Saudita e Russia. In poche parole stiamo finanziando la nostra condanna a morte. Stiamo finanziando un suicido collettivo. (Ultima Generazione)
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