L’Arpac Campania analizza il mare, la balneazione a Napoli da Mergellina a Posillipo è ok, il mare è eccellente per l’80 per cento. L’unico problema é l’impianto fognario. “Se le analisi non sono conformi avvisiamo il Comune”. Ad ogni modo le zone analizzate e considerate balneabili sono tutte nella norma per il 90%. Bagnoli e San Giovanni continuano a non godere di ottima salute e pertanto non sono balneabili. Fatta eccezione per l’area Flegrea.
A livello regionale, i punti di prelievo mensile sono 328. Di questi, 21 toccano il litorale napoletano. Il calendario dei prelievi viene stabilito in accordo con Regione Campania e Ministero dell’Ambiente. “I parametri sotto controllo – spiega Claudio Marro, direttore tecnico di Arpac – sono gli enterococchi e l’escheria coli. Non sono dannosi per l’uomo, ma sono indicatori della presenza di altri elementi fecali che possono comportare un pericolo per la salute, come la salmonella. Se durante le nostre analisi individuiamo parametri non conformi lo comunichiamo al Comune e il sindaco emana un’ordinanza di divieto di balneazione. Quello che succede dopo è che l’Ente comunale è tenuto a individuare la causa della contaminazione ed eliminarla, prima di contattarci per nuove analisi“.
Un mare pulito non deve essere necessariamente bello: “La limpidezza può dipendere da tanti fattori, così come la torbidezza. Quindi, non sono questi gli elementi che ci dicono se il mare è pulito o sporco, ma la sua composizione biologica“.
Purtroppo c’è il problema degli scarichi fognari che si verifica ogni volta che si abbatte il maltempo. Quando l’evento meteorologico è forte e i livelli di acqua superano un certo livello scatta il cosiddetto troppo pieno. Si tratta di un sistema di sicurezza che per evitare il collasso delle fogne scarica tutto a mare senza passare per i depuratori. “In Campania – prosegue Marro – non c’è divisione di acque bianche e nere, quindi finisce tutto in mare. Ciò non vuol dire, per forza, che i valori superino quelli di guardia, però è una cosa che può capitare“.
La tecnologia aiuta gli utenti a essere costantemente informati sulla qualità delle acque: “Abbiamo creato un app – conclude Marro – che si chiama Arpac Balneazione. Con due clic, un cittadino può conoscere la qualità del tratto di costa che gli interessa, con i dati storici dei prelievi, e sapere se può fare il bagno in quel mare”.(NapoliToday)
Inoltre, dal sito web agenziale è possibile anche accedere alla banca dati georeferenziata degli scarichi costieri in continuo aggiornamento. I dati sono implementati in un Sistema Informativo Territoriale e pubblicati su una mappa google earth di facile consultazione che consente la verifica immediata della presenza o meno di uno scarico su ogni singolo tratto di mare oggetto di monitoraggio, informazione quanto mai utile nell’analisi delle eventuali cause di inquinamento del nostro litorale.
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