“Gli effetti avversi gravi da vaccino anti- Covid hanno distrutto la mia salute” è il messaggio-testamento lasciato dall’attrice e modella slovacca Katarina Pavelek. Si è arresa e ha deciso di morire, a 41 anni. Pur di non soffrire più, ha scelto la via del suicidio assistito in una clinica svizzera. La donna ha annunciato la decisione di mettere fine alla sua sofferenza, sui suoi canali Instagram, imputando i vaccini anti Covid quali colpevoli della sua malattia.
Secondo quanto riportato dal quotidiano il Giornale di Italia, è morta a 41 anni, con suicidio assistito in una clinica in Svizzera, Katarina Pavelek, attrice e modella slovacca. Da tempo affetta da una malattia neurodegenerativa grave.
Nel luglio 2021, Katarina ha lavorato con Uma Thurman a un film. Gli obblighi di vaccinazione contro COVID-19 non erano ancora in vigore. Alla fine del 2021, ha lavorato al film di Brad Pitt e Margot Robbie, Babylon. Ha dovuto essere vaccinata contro il COVID-19 per avere un ruolo nel film?
“Il colpo di richiamo che ho ricevuto più di un anno fa ha completamente distrutto la mia salute, il mio corpo e la mia vita”. Secondo quanto riferito, Kat ha ricevuto il richiamo del vaccino mRNA COVID-19 a Los Angeles nel dicembre 2021 o all’inizio del 2022. Katarina Pavelek, un anno fa ha ricevuto la dose booster di vaccino anti-Covid, poi è arrivata la malattia.
La modella Katarina Pavelek ha ricevuto la dose di richiamo del vaccino anti-Covid, più di un anno fa, convinta che sottoporsi a vaccinazione potesse migliorare il suo sistema immunitario.
“Ciao ragazzi – ha scritto l’attrice sui social – negli ultimi 10 giorni mi sono ammalata gravemente, di nuovo costretta a casa incapace di fare molto. Il mio corpo è troppo debole per combattere questa malattia e non ho più forza così ho preso la decisione di porre fine alla mia vita, con l’associazione Pegasos in Svizzera. Mi è stata diagnosticata una malattia neurologica cronica incurabile ME/CFS causata dal richiamo dei vaccini Covid, in aggiunta al sospetto di SLA respiratoria.
Questa malattia – ha continuato Pavelek – mi ha reso disabile, incapace di lavorare e avere una vita sociale e incapace di godermi tutto. La respirazione è diventata sempre più difficile e dolorosa per me e la mia funzionalità polmonare è diminuita. Grazie per tutta la vostra amicizia e il vostro sostegno durante l’ultimo anno. Il vaccino di richiamo che ho ricevuto più di un anno fa ha distrutto completamente la mia salute, il mio corpo e la mia vita. Non c’è altro modo per porre fine alla mia sofferenza se non la decisione che ho preso”.
Dopo il booster, a Pavelek è stata diagnosticata una malattia neurologica cronica incurabile nota come encefalomielite mialgica o sindrome da affaticamento cronico (ME/CFS), una malattia a lungo termine con una vasta gamma di sintomi che influenza le attività quotidiane, influendo sulla qualità della vita. A volte, questa malattia può costringere le persone a letto. La ME/CFS può peggiorare anche se chi ne è affetto, lavora troppo. A questa, si è aggiunto anche il sospetto che l’attrice fosse affetta da SLA respiratoria, una malattia neurodegenerativa che indebolisce i muscoli responsabili della respirazione e della deglutizione.
Le persone con la ME/CFS spesso non sono in grado di svolgere le loro normali attività. A volte la ME/CFS può confinarli a letto. Le persone con la ME/CFS soffrono di una stanchezza opprimente che il riposo non migliora. La ME/CFS cambia la capacità delle persone di svolgere le attività quotidiane, come fare la doccia o preparare un pasto.
La ME/CFS spesso rende difficile mantenere un lavoro, andare a scuola e partecipare alla vita familiare e sociale.
Almeno un paziente ME/CFS su quattro è costretto a letto o costretto in casa per lunghi periodi di tempo durante la sua malattia. Oltre alla stanchezza, i pazienti con ME/CFS soffrono anche di una varietà di altri sintomi, tra cui malessere post-esercizio, deterioramento cognitivo, dolore muscoloscheletrico, disturbi del sonno, mal di gola, linfoadenopatia, intolleranza ortostatica e sintomi gastrointestinali.
La donna ha in questi mesi condiviso sui social le tappe della sua malattia che l’hanno poi portata a optare per il suicidio assistito. Solo pochi giorni fa, poco prima di addormentarsi per sempre, aveva scritto: “Nessuno ti dice che soffrirai quando diventerai disabile o malato cronico. È previsto quando muore una persona cara, ma non te lo aspetti quando sperimenti una malattia cronica o una disabilità. Il processo è lo stesso. I sentimenti sono gli stessi. L’unica differenza è che invece di morire una persona cara, è come se fossi morto tu. La tua vita, le tue speranze, i tuoi sogni, i tuoi progetti. Chi eri e chi volevi essere. Tutto. Tutto è cambiato per sempre”.
Nel corso della sua malattia, Katarina Pavelek ha sempre condiviso sui social immagini e notizie di persone che, come lei, avevano subito danni da vaccino. Nonostante le numerose condivisioni e testimonianze di persone che si dicono danneggiate a seguito di inoculazione del vaccino Covid, il CDC sostiene che i vaccini sono “sicuri ed efficaci” e che gli effetti collaterali negativi sono “rari”.
Le condizioni di Katarina Pavelek sono precipitate nel giro di dieci giorni, sino alla terribile decisione di ricorrere al suicidio assistito nella clinica Pegasos di Basilea, in Svizzera dove, come è noto anche per via dei precedenti italiani, si tratta di una pratica assolutamente legale, lo scorso mese di giugno. Il fine settimana precedente l’eutanasia, gli amici di Katerina, molti dei quali nel mondo dello spettacolo, hanno tenuto un picnic e un ultimo saluto per la loro amica, su una spiaggia di Malibu.
La tragica perdita di Katarina Pavelek ha gettato la sua famiglia in un grande dolore e in un profondo lutto. Ancora Tanti i messaggi di cordoglio sui social.
Ancora una volta siamo di fronte a effetti collaterali avversi che si ostinano a non correlare. Effetti avversi che in una normale sperimentazione dovrebbero essere segnalati tramite farmaco sorveglianza attiva. Invece ci ritroviamo in un sistema sanitario che non solo non segnala , ma a priori, senza appropriati approfondimenti scientifici, si ostina a renderli “invisibili”. Purtroppo i casi di effetti avversi che spesso portano anche al decesso sono in aumento e non si potranno nascondere per sempre. Sono tante le associazioni che sono nate per tutelare queste persone che vengoino completamente abbandonate dalle istituzioni e dai medici. Quegli stessi medici di cui si sono fidati quando, senza nessuna evidenza scientifica, hanno affermato che queste terapie geniche fossero sicure ed efficaci.
Restiamo come sempre in vigile attesa di risposte sia dalle istituzioni che dalla scienza.
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