Astrazeneca confessa che il vaccino anti-covid provoca sindrome da trombosi
La casa farmaceutica Astrazeneca ammette che il vaccino anti- covid causa sindrome da trombosi
AstraZeneca ha riconosciuto per la prima volta che uno degli effetti collaterali del suo vaccino contro il Covid-19 può essere collegato alla sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts, dall’inglese thrombosis with thrombocytopenia syndrome). L’ammissione emerge da una serie di documenti legali depositati nell’ambito di una class action che la casa farmaceutica sta affrontando presso l’Alta corte di giustizia del Regno Unito.
Già in periodo di pandemia alcuni studi aveva gettato un’ombra, palando di efficacia anti-Covid solo del 60-80%, e casi di trombosi, anche fatali, dopo la somministrazione. Alcuni citttadini britannici così hanno intentato una causa collettiva sostenendo che Covishield è stato responsabile di morti o gravi lesioni nei sopravvissuti ala trombosi, chiedendo un risarcimento record di 100 milioni di sterline.
I querelanti sostengono che il vaccino sviluppato dall’azienda in collaborazione con l’Università di Oxford causi una reazione avversa che porta alla formazione di coaguli nel sangue e a un basso numero di piastrine. L’accusa cita 51 casi e chiede un risarcimento danni complessivo che può arrivare a 100 milioni di sterline (quasi 117 milioni di euro).
Il primo caso di trombosi segnalato dopo il vaccino astrazeneca
Il Telegraph scrive che il primo caso segnalato alla magistratura britannica è stato quello di Jamie Scott, che ha riportato danni cerebrali irreversibili in seguito alla formazione di un coagulo di sangue e a un’emorragia cerebrale dopo aver ricevuto il vaccino di AstraZeneca nell’aprile 2021 . In una lettera inviata agli avvocati di Scott nel maggio dello scorso anno l’azienda aveva inizialmente rifiutato ogni responsabilità: “Non riconosciamo che la Tts sia causata dal vaccino a livello generico“, si legge nella lettera.
Ma in un documento ufficiale inviato all’Alta Corte nel febbraio di quest’anno la casa farmaceutica ha modificato la propria posizione. “Ammettiamo che il vaccino di AstraZeneca può causare la Tts in casi molto rari. Il meccanismo causale è sconosciuto“, ha dichiarato l’azienda. È la prima volta che AstraZeneca riconosce di fronte a un’autorità giudiziaria che il suo vaccino può essere collegato alla patologia.
Una correlazione tra i vaccini e la trombosi
Uno studio del 2021 che attingeva ai dati di un database sulla sicurezza globale di AstraZeneca, pubblicato sulla rivista scientifica Lancet, rilevava che “dal lancio del vaccino contro il Covid-19, sono stati segnalati casi molto rari di sindrome da trombosi con trombocitopenia“. Il legame tra il vaccino e la condizione è stato identificato anche in una ricerca pubblicata nel 2022 dal British Medical Journal, che esaminava una serie di casi sospetti in Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti. Sempre nel 2021 l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) aveva diffuso un’analisi del suo Comitato consultivo globale sulla sicurezza dei vaccini, relativa agli effetti collaterali del farmaco di AstraZeneca. Il documento metteva in guardia da un “nuovo tipo di evento avverso molto raro, noto come sindrome da trombosi con trombocitopenia“.
Queste dichiarazioni aprono la strada alle richieste di risarcimento
Una ammissione che potrebbe aprire la strada a richieste milionarie da parenti di persone colpite da trombosi dopo l’iniezione anti Covid. L’azienda nei documenti legali depositati a febbraio parla di “meccanismo causale non noto” con cui il vaccino può provocare la trombosi.
Restiamo in vigile attesa che tutti i “danneggiati da vaccino” non solo ottengano giustizia ma anche un risarcimento adeguato. Dopo essersi fidati e inoculati è il minimo, dato che la maggior parte di queste persone diventano “invisibili”, soprattutto per la sanità.