Dal 7 Dicembre 2022 al 30 Gennaio 2023, all’archivio di stato di Napoli, è possibile ammirare la Fiera dei Balocchi, mostra del giocattolo antico. In vista della befana, per chi volesse fare “un tuffo nel passato”, basta recarsi al centro storico di Napoli per godere di una mostra di “altri tempi”. Nella Piazzetta del Grande Archivio, al primo piano del Monastero dei Santi Severino e Sossio, ha sede l’Archivio di Stato di Napoli. Tale piano ospita la zona musealizzata dell’archivio stesso.
Nel Monastero dei Santi Severino e Sossio, dove oggi troviamo l’Archivio di Stato di Napoli, in passato, era per i monaci, il centro della comunità. All’interno di tale monastero troviamo quattro splendidi chiostri, la Sala del capitolo, affrescata da Belisario Corenzio nel primo ‘600 ed il grande Refettorio. Questo ultimo si presenta suggestivo ed imponente e rappresentava il cuore della quotidianità della comunità monastica. Oggi si possono visitare solo gli ambienti del primo piano, mentre si può visitare un “archivio Segreto” attraverso un tour virtuale. Qui si ha la possibilità di osservare zone normalmente non accessibili, perchè occupate da uffici e depositi di carte, che nascondono bellezze artistiche e archivistiche molto importanti. Al terzo piano si trovano cimeli di età romana e il “pezzo” più antico dell’Archivio, la Carta Lapidaria. Al quarto piano dell’Istituto furono dislocate monumentali sale per la conservazione dei documenti. Molto interessanti sono le varie soluzioni di allestimento delle scaffalature d’archivio.
Anche se solo per poche ore si può “tornare bambini”, visitando la Fiera dei Balocchi nel bellissimo monastero sopra citato. La mostra è stata allestita in otto aree tematiche e consta di oltre mille giocattoli antichi. Donatella Dentice d’Accadia ha creato una immaginifica scenografia, che proietta in un ambiente fiabesco . La Mostra mette in risalto la pregevole collezione di giocattoli antichi di Vincenzo Capuano. Si tratta di oltre 8 mila giocattoli raccolti da Capuano nel corso degli anni. Gli esemplari esposti sono databili tra gli anni compresi tra il 1860 e il 1940. Tali anni sono considerati “età dell’oro” per i giocattoli. Sono presenti anche balocchi più antichi che risalgono alla prima metà del XVIII secolo. Siamo di fronte a pezzi rarissimi, nei quali si può ammirare l’ingegno e le capacità tecniche e artigiane dei creatori. Si resta incantati davanti a cotanta “arte”.
Per quelli della mia generazione , che sono cresciuti con giocattoli semplici, apprezzandone il valore è un’occasione da non perdere. Credo, inoltre, che farebbe bene a tutti, grandi e piccini, ogni tanto, essere proiettati in un passato dove ancora esistevano valori semplici e si godevano le piccole cose. Rivivere certe piccole emozioni per noi adulti e poterle ,magari, trasmettere ai più piccoli, non ha prezzo. E’ il regalo più bello che possiamo fare a noi stessi e agli altri. In un mondo digitalizzato un pò di “sana poesia dei balocchi” non può che fare bene. E’ una carezza per l’anima e una gioia per gli occhi.
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