Un altro luogo “nascosto” e meraviglioso a da scoprire a Napoli è la chiesa di Sant’Eligio Maggiore. La chiesa in stile gotico, è la più antica dell’epoca Angioina.
La Chiesa di Sant’Eligio Maggiore è tra le più antiche costruzioni di Napoli risalenti al periodo angioino: edificata nel 1270 e, in un primo momento, dedicata ai santi francesi Eligio, Dionisio e Martino. La Chiesa sorse accanto ad un ospedale e, insieme, godettero della protezione reale e di diversi privilegi. Nella prima metà del Cinquecento, don Pedro de Toledo, viceré spagnolo, vi fondò il “Conservatorio per le vergini”, un educandato femminile in cui le giovani donne venivano istruite al servizio infermieristico proprio presso il vicino ospedale.
La struttura, così come la vediamo oggi, è in gran parte diversa dall’originale: abbiamo sotto gli occhi il frutto di restauri e rimaneggiamenti che nel tempo l’hanno coinvolta. Si tratta di un edificio interessato anche da terremoti e incendi, per gran parte ricostruito dopo la seconda guerra mondiale. Questi lavori hanno restituito la Chiesa al culto e ne hanno sottolineato l’aspetto spoglio ed austero, tipico dello stile gotico.
Ne risulta un sistema architettonico complesso, che mette insieme materiali moderni, come i blocchi di tufo e piperno, e superstiti architetture medievali rintracciabili nelle finestre esterne, nei contrafforti, nell’abside con la cupola ad ombrello e nel portale gotico, strombato e decorato con motivi naturalistici.
La Chiesa di Sant’Eligio Maggiore e il coevo ex ospedale costituiscono insieme il complesso più misconosciuto della zona orientale della città. Questo nonostante l’indubbia importanza ed il grande pregio.
Tra le opere conservate nella chiesa, meritano menzione: un dipinto di Massimo Stanzione posto sull’altare del cappellone della crociera, che raffigura Sant’Eligio San Dionigi e San Martino. Nel cappellone della crociera dell’epistola il Giudizio Universale, dipinto dal fiammingo Cornelius Smet che qualcuno sostiene sia stato anche ritoccato da Michelangelo. Nella cappella di San Mauro una copia del dipinto di Francesco Solimena raffigurante Sant’Eligio in adorazione e una madonnina lignea databile intorno al XV secolo.
Infine, nella chiesa si trova il sepolcro dello scrittore Pietro Summonte, morto nel 1526. Si può ammirare anche un’antica cappella dei Macellai del Mercato di epoca rinascimentale attribuita a Tommaso Malvito.
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